Inutile e dannoso reiterare azioni per comprovare un’attività già comunicata.

Sempre più politici ritengono che la popolazione non comprenda che ogni giorno si reiterano foto di amministratori solo tese a comprovare il loro “fare” e/o il loro “essere”! Loro malgrado il tema è sempre lo stesso in salse diverse.

Di seguito un esempio di fantasia al fine di condividere con i lettori la modalità per interpretare le notizie che appaiono sui social e/o sui media, poniamo un esempio, “un ente pubblico delibera di lastricare la piazza di Paperopoli di ceramica di Delft”, vediamo quanti selfie partiranno a catena nel corso dei successivi 3 anni e che coinvolgeranno sempre il medesimo gruppo di politici magari a rotazione:

  1. selfie dei soggetti che hanno avuto l’idea;
  2. selfie con chi progetta la piazza;
  3. selfie con il progetto in mano;
  4. selfie della delegazione inviata a ispezionare i luoghi;
  5. selfie della commissione di ricerca;
  6. selfie dopo che vi sarà la determina dirigenziale;
  7. selfie una volta indetta la gara;
  8. selfie una volta aggiudicata la gara;
  9. selfie all’inizio dei lavori;
  10. selfie all’inizio dei lavori con persone note che magari hanno interessi e uffici nella piazza di Paperopoli;
  11. selfie nel corso dei lavori;
  12. selfie a fine lavori con la piazza vuota;
  13. selfie a fine lavori in occasione di un evento notturno in piazza;
  14. selfie a fine lavori con un noto critico d’arte mentre si beve e un drink con il politico;
  15. selfie ecccccccc;

quindi per un ordinario lavoro di rifacimento di un pavimento di una piazza, avremo almeno 15 attività di comunicazione che coinvolgeranno l’apparato incaricato di seguire la comunicazione del comune di Paperopoli che verranno declinate su tutti i canali social dell’ente e sui media tramite il proprio ufficio stampa.

Va da solo che una tale attività di comunicazione ha un solo fine sostenere direttamente e indirettamente politici e/o movimenti per ragioni private e non pubbliche, non certo il comune di Paperopoli che ne subisce solo un danno e un depauperamento; conseguentemente vi è il ragionevole rischio di ritenere che un uso abnorme degli uffici addetti alla comunicazione – per comunicare almeno 15 volte un’attività che si poteva comunicare una sola volta – si configuri quantomeno come “Danno erariale” !

Non da meno grave e inquadrabile nella medesima fattispecie, il selfie che non comprova altro che il dovere ordinario del mandato di un politico: La foto nasce come strumento per fermare un evento unico e irripetibile non un dovere quotidiano a cui ci si è impegnati, Fare & Non Selfare.

RH