COVID19 - FLASH MOB SCUOLE DI DANZA

Questo pomeriggio alle 16.30 i rappresentanti del settore dell’Arte si sono dati appuntamento, tutti rigorosamente con mascherina

Si sono ritrovati nel pomeriggio di oggi, venerdì 30 ottobre, alle 16.30, in Piazza del Popolo a Ravenna, per manifestare contro l’ultimo Dpcm in materia di Coronavirus, alcuni rappresentanti del settore dell’Arte, che protestano contro la limitazioni imposte dal Governo.

Tutti rigorosamente con mascherina, i lavoratori del settore si sono radunati in un flash mod all’insegna della danza, per sottolineare che l’Arte non è né secondaria né di minore importanza sia per valore economico sia per valore culturale.

La manifestazione, inizialmente prevista per sabato dalle ore 17.30 alle ore 18.30 era stata anticipata su disposizione della Questura per evitare assembramenti e la sovrapposizione con altre manifestazioni. 

“La danza, come il canto, la recitazione, la musica – hanno scritto gli organizzatori nel presentare la manifestazione – non può essere abbandonata o dimenticata pensando che con qualche sovvenzione economica venga risolto il problema. Nessuno di noi vuole scavalcare le decisioni dello Stato, anzi abbiamo tutti rispettato in questi mesi le svariate regole imposte e le altrettante richieste per adattare le strutture in termini economici, ma allo stesso tempo non è possibile accettare in silenzio una decisione così netta nel tagliarci le gambe per la seconda volta.

Tanta, troppa gente ruota intorno a questo settore: bambini, giovani, talenti, imprenditori, società, migliaia di addetti ai lavori che non si meritano di perdere le loro passioni, il loro lavoro e di conseguenza il loro sostentamento. È una manifestazione aperta non solo a chi lavora nel settore “arte” ma vuole coinvolgere anche chi è vicino e sostiene il tema; per tale motivo, invitiamo tutti coloro che in modo educato, corretto e responsabile vogliono con la loro presenza sensibilizzare l’opinione pubblica.
Ricordiamo di comunicare in privato le adesioni e il numero dei partecipanti, poiché occorre rispettare un numero massimo convenuto con la questura”.

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