
Ancora non si conosce se si tratti di incendio casuale o doloso
Ieri il nostro bar delle acacie è andato a fuoco – dichiarano gli organizzatori della manifestazione -. Dietro quel bar c’era un lavoro volontario iniziato nel 2009, con un sogno impossibile che era quello di costruire una comunità di paglia, effimera e indistruttibile, capace di tutelare la cultura come bene primario di una società felice.
Il sogno impossibile è diventato possibile, perché da quel momento in poi, lungo il nostro cammino, abbiamo incontrato ogni giorno nuovi amici disposti a unirsi a noi, ad aiutarci a realizzare quella cosa strana che continuavamo a chiamare sogno, ma che in realtà aveva già preso vita. L’Arena è stata, per dieci anni, patrimonio di Cotignola e patrimonio di tutti. Oggi l’Arena, con il virus, non può esistere come l’abbiamo conosciuta, ma continua a vivere in altre forme.
Il bar era lì, forse stanco, ma pronto per tornare a essere utilizzato non appena saremmo potuti tornare Liberi. Ora lo ricostruiremo: meglio di prima, sicuramente. Non vogliamo subire questo incendio con la rassegnazione della distruzione. Lo accettiamo, come stimolo per un nuovo inizio.
Crediamo nelle nostre idee – concludono gli organizzatori -, e col sorriso ricominceremo da qui”
