Palazzo Rasponi del Sale, l’idea di un imprenditore ravennate: arredamenti d’epoca e opere della contessa

Vivere la storia, vivere nella storia: è la proposta di grande prestigio di un imprenditore ravennate, un’opportunità legata a Palazzo Rasponi del Sale ed alla memoria della contessa Augusta, “Gugù”, che qui nacque nel 1864 e abitò per lungo tempo. Disegnatrice di valore, conosciuta in Italia e all’estero, è ricordata anche come filantropa, per la sua dedizione materna ai bambini meno fortunati.

L’idea è innovativa: allestire “a tema” un grande appartamento del palazzo di via Serafino Ferruzzi – l’immobile può già essere affittato – ricreando con pezzi unici le atmosfere tra Ottocento e Novecento. Il tutto con mobili e complementi di arredo d’epoca; e sulle pareti anche cromolitografie con le illustrazioni di Gugù e i suoi libri. Si tratta, nelle intenzioni, di un’operazione immobiliare che basandosi sul passato vuole comunque gettare una nuova luce sul futuro: per valorizzare, con la bellezza, i “tesori” che serba la città di Ravenna.

Tra questi, appunto, il palazzo in stile barocco (che si affaccia anche su piazza del Popolo) fatto costruire nel 1770 dal conte Fabrizio Rasponi; il figlio Giuseppe sposò una del Sale, Benedetta, e i discendenti assunsero così il doppio cognome. Nei decenni sede di prestigio – ad esempio del Circolo Ravennate -, “sfoggia” un imponente scalone che parla del suo grande retaggio.

Nello stesso tempo rivive così il mito di Augusta Rasponi del Sale: famosa per le illustrazioni di libri per i più piccoli (caratteristiche le sue oche, nelle quali con ironia diceva di rappresentarsi) collaborò con “Il Giornalino della Domenica” e il “Corriere dei Piccoli”. Soprattutto votò la sua vita ai bimbi malati e ricevette per questo, nel 1938, il Premio della Notte di Natale per la bontà. Era contessa, avrebbe potuto vivere negli agi. Morì in povertà, avendo dato tutto ai bisognosi, in un piccolo appartamento di via d’Azeglio nel 1942. Ravenna gli ha dedicato anche un giardino e una scuola per l’infanzia; esiste poi una struttura ricettiva che porta il nome di Gugù; da oggi la sua memoria rimarrà viva anche nel suo palazzo in via Serafino Ferruzzi angolo  piazza del Popolo!