
Le parole del Preside dell’ITIS di Ravenna: “Quello che è accaduto è purtroppo quello che non doveva assolutamente accadere, in nessun modo, a nessuna condizione”
A pochi giorni dalla tragedia è ancora vivo lo sgomento per il giovane ragazzo di 16 anni morto gettandosi sotto un treno. La suo scuola, l’’ITIS “Nullo Baldini” di Ravenna, interviene per voce del Preside, Antonio Grimaldi, che ha reso pubblica una circolare diffusa da subito nell’ambito dell’istituto. “Quello che non doveva accadere”, è il titolo dell’intervento che il dirigente scolastico ha voluto pubblicato anche sulla pagina Facebook dell’Istituto:
Lo studente, scrive il preside, “ha scelto di non proseguire insieme a noi questo breve tratto di vita. Era quello che non doveva accadere.
Scrivere un semplice comunicato di lutto, per quanto “grave “avrebbe potuto essere definito, sarebbe stato un atto dovuto, ma troppo ordinariamente formale.
Quello che è accaduto è purtroppo quello che non doveva assolutamente accadere, in nessun modo, a nessuna condizione. Si tratta di una lacerazione straziante, sicuramente per la famiglia e per le persone a lui più care; ma lo è anche per tutta la nostra scuola, per tutti i compagni, della sua e di altre classi, per le famiglie, per i professori, anche di altre classi. Per tutto il personale, per quello che è in servizio ora, per quello che lo è stato, per quello che lo sarà. Per il Dirigente che c’è ora e per quelli che verranno.
Una lacerazione che non potrà mai essere veramente ricucita, anche se il tempo passerà e nuovi problemi o nuove distrazioni attraverseranno la nostra mente.
Non doveva accadere: qualcosa è mancato, anche da parte nostra, in termini di comprensione delle parole, degli sguardi, dei segni. Certo non siamo superuomini o maghi che tutto sanno, tutto capiscono o in grado di prevedere anche quello che si nasconde dietro l’angolo. Ma il gesto di Simone ci deve porre in maggiore allarme, ci deve spronare ad ancora maggiore cura dei nostri ragazzi, oltre che di tutti noi.
E deve anche spingere i ragazzi, i nostri studenti, a restare più uniti, a confidarsi con noi, a casa, fra di loro, per cercare di comprendersi, di sentirsi vicini, al di là delle immagini leggere che di loro stessi a volte vogliono dare. Anche in questo caso è impensabile, impossibile, capire o prevedere tutto, ma possiamo provare a migliorare ed essere insieme più forti e raccogliere -senza più dimenticare Simone- questo monito, da quello che non doveva accadere”.
Il Dirigente Scolastico
Antonio Grimaldi