
Imminente il nulla osta dell’ANAS. La soddisfazione di Alvaro Ancisi (LpR – Polo civico popolare), che insiste però sulla variante stradale
Imminente il nulla osta dell’ANAS per 3 nuovi Velobox che verranno installati sulla statale 16 Adriatica, tra Ravenna, Camerlona, Mezzano e Glorie. Ad annunciare i nuovi dissuasori contro la velocità il capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare, Alvaro Ancisi, che in una nota riporta la determinazione assunta dall’amministrazione comunale il 26 maggio scorso, con avente per oggetto: “Installazione di 3 box dissuasori di velocità (velox) ai km 144+897, 141+766 e 139+140 della statale n. 16 Adriatica”, da collocare rispettivamente, sul lato destro venendo da Ravenna: a Camerlona, numeri civici 40-42, poco prima del parcheggio del cimitero di guerra; a Mezzano Borgo Anime, civico 77, nei pressi del vivaio; e a Glorie, civico 269, poco dopo la profumeria.
I velox o velobox sono in sostanza degli armadietti in cui di tanto in tanto deve essere posto dalla Polizia Locale un misuratore della velocità tenuta dai veicoli che vi sopraggiungano, con obbligo che le violazioni del limite orario imposto siano accertate e multate da una pattuglia di agenti posta poco più oltre.
Ancisi ricorda di aver definito più volte il tratto interessato dai nuovi dissuasori “omicida”, perchè più volte teatro di gravi incidenti. “Le tre frazioni del comune di Ravenna – si legge nella nota diffusa dal leader di LpR –, che esso attraversa su un’unica e ristretta carreggiata, afflitto da un traffico sfrenato di ogni genere essendo surrettiziamente l’unico punto di passaggio per i collegamenti e i trasporti tra l’Italia sud e l’Italia nord, gli hanno pagato e pagano tuttora un alto e ininterrotto tributo di sinistri, di sangue e di vite umane”.
Ancisi ripete che secondo lui la soluzione resta la variante stradale, “ma quanto meno avremo a breve un minimo di deterrente alla smodata velocità, molto oltre i 50 chilometri orari, dei veicoli che attraversano i tre centri abitati”. Il capogruppo sottolinea inoltre il senso e le ragioni, traendole dalle espressioni usate dalla Giunta comunale nell’atto di approvazione del progetto:
- dai“[…] risultati dei servizi di controllo di polizia stradale svolti in passato […], eseguiti con apparecchiatura autovelox con tele laser, […] è emerso che una volta terminato il servizio della pattuglia, la velocità dei veicoli tornava a salire nuovamente, a conferma del fatto che questa attività non costitutiva una azione deterrente e non incideva sulla percezione dell’utente circa la reale situazione di pericolo”;
- “[…] un contributo fondamentale all’aumento della messa in sicurezza della circolazione stradale ed al contrasto del fenomeno dell’incidentalità stradale può essere anche dato” da “appositi rilevatori di velocità gestiti direttamente dal Servizio Sicurezza e Polizia Locale di Ravenna, estremamente visibili agli automobilisti e recanti l’indicazione dei limite e della presenza del controllo elettronica di velocità; grazie a tale visibilità si otterrebbe un forte effetto dissuasivo sulla velocità lungo tutti i tratti coperti e per tutte le 24 ore; […] attraverso l’attuazione di questa attività di polizia stradale si prevede una riduzione dei comportamenti pericolosi sulla strada e quindi un aumento della sicurezza della circolazione”.
C’è voluto oltre un anno e mezzo, riporta Ancisi dall’approvazione del progetto in cui questi interventi sono compresi, affinché l’ANAS, richiesta di nulla osta in quanto proprietaria della strada, trasmettesse al Comune la richiesta di pagarle 397,04 euro per spese di sopralluogo e di istruttoria, subito versate. Palazzo Merlato confida che quest’ultimo ostacolo sia ora rapidamente superato, dovendo ANAS apporre poi la sola relativa segnaletica stradale.
VARIANTE STRADALE IN ATTESA
A proposito di variante della statale Adriatica stessa, esterna agli abitati, che lo colleghi con la superstrada Ravenna/Ferrara, ormai quasi interamente compiuta, Ancisi sottolinea come nel luglio 2019, grazie ad una proposta di emendamento avanzata da Lista per Ravenna tramite la Lega Nord, l’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna inserì finalmente nel nuovo PRIT 2025 questa variante, “di cui tuttavia, a distanza di tre anni, non è stato nemmeno disegnato uno straccio di progetto preliminare di fattibilità”.