I manifesti in viale Randi

L’Onlus contro le “sigle del mondo radicale femminista e sindacalista locale”

“Siamo stupiti dal clamoroso silenzio che osservano alcune altrimenti loquacissime sigle del mondo radicale femminista e sindacalista locale sul tema della prostituzione a Ravenna” così esordisce in una nota inviata alla stampa Simone Ortolani, Referente del Circolo Territoriale dell’Emilia-Romagna di Pro Vita & Famiglia. Nota nella quale si legge anche che dal 21 febbraio è partita una serie di affissioni da parte dell’Onlus su tutto il territorio (in foto i manifesti in viale Randi). L’obiettivo di queste affissioni, si legge nella nota, è quello di “segnalare all’opinione pubblica questa strana omertà da parte anche di molti partiti politici, anch’essi generalmente assai facili all’indignazione un po’ su tutto, ma che su questo tema non proferiscono parola. Plaudiamo, invece – scrive Ortolani -, all’iniziativa dei consiglieri Alvaro Ancisi e Alberto Ancarani che hanno presentato un’interrogazione al sindaco per far luce sulla vicenda”.

La vicenda alla quale si fa riferimento è legata ad un episodio che portò all’individuazione di alcune prostitute in una struttura ricettiva da parte delle Volanti della Polizia; nei giorni seguenti ulteriori verifiche da parte della Squadra Mobile: in quel caso risultò tutto regolare.

“La tutela di queste donne – scrive Ortolani -, che vivono in condizioni di degrado, di violenza e di difficoltà e in alcuni casi a poche decine di metri dalle loro sedi, avrebbe meritato una reazione indignata da parte di queste associazioni, e l’attivazione di una pronta e concreta rete di solidarietà per avvicinare coloro che decidessero di cambiare vita: ma anche su questo regna il più stagnante silenzio. Come Pro Vita & Famiglia abbiamo già avviato il lavoro dei nostri legali per presentare un esposto alla Procura perché siano effettuate ulteriori indagini”.