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documenti definiscono gli investimenti sul territorio dei prossimi anni

Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, nel corso della seduta di mercoledì 1 marzo, ha approvato il Documento unico di programmazione (Dup) e il bilancio di previsione 2023-2025.

Il Dup è stato approvato coi voti favorevoli dei gruppi Pd, Insieme per Lugo, gruppo misto, Insieme per Sant’Agata nell’Unione e Vivi Bagnara, contrari Rifondazione comunista – Pci – Per la sinistra, Lega Bassa Romagna e Centro destra per l’Unione.

Il bilancio ha invece visto i voti favorevoli di Pd, Insieme per Lugo, Insieme Per Sant’Agata nell’Unione e Vivi Bagnara, contrari Rifondazione comunista – Pci – Per la sinistra, Lega Bassa Romagna e Centro destra per l’Unione, astenuto il gruppo misto.

Il bilancio, così come il Dup, riflette il periodo di grande complessità, determinato da molteplici fattori come l’elevato tasso di inflazione, il rincaro delle materie prime e dei costi energetici, nonché le conseguenze del minor gettito fiscale, nei bilanci dei Comuni, derivante dall’entrata in vigore del Pug, il nuovo strumento di pianificazione urbanistica.

Per mantenere la quantità e qualità dei servizi, sono state riviste al rialzo le rette dei servizi sociali ed educativi. In entrambi i casi, si tratta di servizi il cui costo è coperto principalmente da fondi pubblici degli enti, per la precisione il 68% per gli educativi e il 72% per il sociale; la differenza è coperta con la contribuzione dell’utenza. «Gli incrementi sono comunque contenuti al di sotto del tasso di inflazione», sottolinea il sindaco Riccardo Graziani, referente per il Bilancio dell’Unione.

La spesa per i servizi sociali ed educativi da sola rappresenti circa il 61% della spesa corrente dell’Unione (circa 28,5 milioni di euro su un totale di quasi 46,9 milioni), ed è in quest’area che si realizzano i maggiori incrementi di spesa.

È stato infine definito, nei bilanci dei singoli Comuni, un leggero aumento delle aliquote Imu limitatamente ai terreni agricoli e produttivi, che sarà portata in quasi tutti gli enti all’1%. «Questa manovra si è resa necessaria in vista del Pug – ha spiegato il sindaco referente -, il nuovo strumento urbanistico che si adegua alla Legge regionale 24/2017 e limiterà giustamente il consumo di suolo, riducendo le aree edificabili e quindi il gettito da esse derivato. In sostanza, questa manovra si è resa necessaria per mantenere inalterato il gettito complessivo derivante dall’Imu».

Per quanto riguarda gli investimenti, nei nove Comuni e nell’Unione, saranno spesi circa 70,4 milioni di euro nel corso del 2023 (che diventano circa 102 milioni se si considera il triennio), di cui 30,8 grazie ai fondi del Pnrr (40,7 sul triennio), principalmente per progetti di riqualificazione energetica, ambientale e nell’edilizia scolastica.