La nota del Nuovo Sindacato Carabinieri

L’appuntato scelto Giorgio Serri, segretario generale della provincia di Forlì del Nuovo Sindacato Carabinieri ha querelato per calunnia e altri reati l’ufficiale che lo denunciò alla Procura militare accusandolo di aver abbandonato la pistola mitragliatrice in un armadio, commettendo il reato di ‘violata consegna pluriaggravata’. L’accusa, al termine delle indagini, è stata archiviata.

La vicenda è del 25 marzo 2022 mentre Serri, in servizio alla sede locale della Banca d’Italia, era comandato di turno di vigilanza, dalle 7 alle 13. Alcune ore prima del termine, aderendo a una richiesta del suo comandante, interruppe la vigilanza, riponendo l’arma nell’armadio per poi andare in una stazione cittadina per recuperare un collega. Per questo è stato accusato di aver violato la consegna, che si distingue dagli ordini e dagli incarichi di servizio in quanto è tassativa. Ma dalle indagini svolte è emerso che non esisteva una consegna specifica a riguardo e testimoni hanno riferito che le armi, per decenni, sono state riposte “con il placido benestare sia dell’attuale che del precedente comandante del nucleo” nell’armadio del locale adibito a spogliatoi, come sottolineato dal Gip militare nell’archiviazione.

Secondo la querela di Serri, il superiore era consapevole dell’inesistenza della consegna, ma lo ha comunque accusato di aver disobbedito: la denuncia è per calunnia, falso ideologico, omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio. “Ci costituiremo parte civile nell’instaurando procedimento penale”, dice Giovanni Morgese, segretario Nsc Emilia-Romagna. “Come segreteria nazionale abbiamo già dato mandato al legale per avviare una azione di rivalsa civile per il risarcimento del danno di immagine arrecato al sindacato con l’avvocato Dina Costa del foro di Ravenna”, unitamente alla segreteria regionale in quanto Serri è dirigente sindacale”, aggiunge il segretario nazionale Massimiliano Zetti.