(Foto di repertorio)

L’uomo stava per farsi consegnare 3.500 euro in contanti, ma il marito della donna si è insospettito e ha avvisato i Carabinieri

Nel pomeriggio del 15 marzo 2023, grazie alla segnalazione della vittima e l’immediata risposta dei Carabinieri della Compagnia di Lugo, si è evitata la consumazione di una truffa e assicurato alla giustizia l’autore responsabile.

Nelle prime ore del pomeriggio, un’anziana signora residente a Bagnacavallo ha ricevuto una telefonata sull’utenza della propria abitazione da un sedicente Carabiniere, che la informava dell’avvenuto arresto della propria figlia, resasi responsabile di un grave sinistro stradale nel quale avrebbe investito una donna con un bambino, per il quale sarebbe rimasta ristretta per 90 giorni.

L’unico modo per evitare di trattenerla in carcere era quello di pagare ad un avvocato, nominato per la difesa, la somma di 3.500 euro. La donna, evidentemente sconvolta da quanto rappresentatole, ha aderito alla richiesta di pagamento, accordandosi di procedere immediatamente alla consegna del denaro nelle mani del professionista, davanti al proprio istituto di credito a Lugo, dove avrebbe preventivamente prelevato la somma indicata.

Prima di procedere, però, la vittima ha informato del contenuto della telefonata il marito che, dubbioso dell’insolita richiesta, ha deciso di contattare preventivamente la Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Lugo, raccontando l’accaduto. Nel giro di pochi istanti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di quel Comando si sono attivati e hanno raggiunto il luogo dell’incontro dove, una volta assistito al contatto tra la vittima e l’autore della truffa, dalle sembianze distinte ed eleganti, hanno proceduto a bloccarlo e trarlo in arresto.

Ristretto presso le camere di sicurezza della Caserma, il 49enne di origine partenopea, nel pomeriggio di ieri, giovedì 16 marzo, è stato condotto presso il Tribunale di Ravenna. Quest’ultimo, dopo aver convalidato l’arresto, ha aderito alla richiesta dei termini a difesa avanzati dal difensore, disponendo, nelle more della nuova udienza, il divieto di ritorno dell’imputato nella provincia di Ravenna.

I Carabinieri, intanto, sono al lavoro per verificare se il soggetto bloccato si sia già reso responsabile di analoghi reati in epoca precedente, nella considerazione che più volte, in passato, tale espediente è stato utilizzato per raggirare le ignare vittime, impossessandosi di cospicue somme di denaro, e se fosse stato in compagnia di uno o più complici.

In proposito, si vuole richiamare l’attenzione dei cittadini sottolineando che le modalità utilizzate per compiere tali truffe sono solo una invenzione congegnata da truffatori per trafugare denaro alle ignare vittime, facendo leva sul particolare stato emotivo da cui vengono investite a seguito dell’improvvisa notizia riferita telefonicamente. Queste rappresentazioni non trovano alcuna aderenza nella normale attività istituzionale. Pertanto, è sempre opportuno diffidare da queste insolite richieste e di informare immediatamente le Forze di Polizia presenti sul territorio e, ove possibile, chiedere il supporto di altri familiari o persone di fiducia reperibili.