
La visita della stampa a pochi giorni dall’inaugurazione dopo tre anni dall’inizio dei lavori. L’inaugurazione il 15 maggio in occasione della festa del Patrono e poi, di nuovo chiusura fino a settembre.
Teatro Rossini, dopo tre anni di chiusura, riaprirà i battenti in tempo per festeggiare il Patrono della città. Il conto alla rovescia è iniziato da lunedì 9 maggio quando il teatro è stato aperto in anteprima alla stampa.
“Si tratta di un risultato importante per Lugo – ha sottolineato il primo cittadino, Davide Ranalli –. Abbiamo scoperto che il prendersi cura delle persone e degli spazi può diventare un nuovo modo per fare cultura . La pandemia ci ha costretti a chiudere i luoghi della cultura e di fronte a questa difficoltà ci siamo chiesti se non fosse il caso di dedicare un pensiero alla ristrutturazione. Il teatro chiuso per Covid si è trasformata nell’ opportunità di dare un teatro nuovo ad una città che sente la necessità di tornare in questo spazio”.
Nel giorno di S. Ilaro, il santo patrono di Lugo, domenica 15 maggio, la riapertura del teatro sarà sancita dal concerto di musica classica scelto come simbolo di una nuova rinascita dopo la pandemia attraverso la cultura. La programmazione vera e propria di eventi partirà dall’autunno prossimo quando il Rossini sarà pronto ad accogliere al suo interno gli amanti della musica e della prosa.
Dal 2019 il Teatro Rossini è stato oggetto di un vero e proprio restauro, coordinato dal settore Patrimonio del Comune di Lugo in collaborazione con il settore tecnico della Fondazione Teatro Rossini. Dopo l’ultimo, importante intervento del 1986, sono stati realizzati importanti lavori che hanno interessato la riduzione del rischio sismico, l’efficientamento energetico, il rifacimento delle principali condotte dell’impianto di riscaldamento, il potenziamento e l’ottimizzazione dell’impianto illuminotecnico interno ed esterno, il miglioramento del comfort interno, il rifacimento filologico della colorazione della facciata settecentesca, la ristrutturazione integrale del sistema stradale adiacente al Teatro (vicolo del Teatro, Largo Pratella, via Amendola, la parte a ridosso della zona ovest), l’installazione di un sollevatore per gli allestimenti del palcoscenico, il nuovo sipario e nuove attrezzature per gli allestimenti del palcoscenico e le attività relative alla scenotecnica.
Inoltre sono state restaurate le raffigurazioni dei palchi di prim’ordine facendo emergere le decorazioni originarie che sono attribuibili, per tipologia di immagini, riquadrature e colorazioni ad alcune modalità pittoriche relative ai palchi teatrali del Bibiena.
L’investimento sostenuto dal Comune di Lugo è stato di circa 2.150.000 euro comprensivi di un contributo della Regione Emilia-Romagna. Il primato del Rossini sta nella sua longevità. Si tratta infatti del teatro all’italiana più antico dell’Emilia-Romagna tra quelli in attività. Tra il 1758 e il 1760 vennero costruite le parti principali, su progetto di Ambrogio Petrocchi, a partire dal 1760 i lavori interni come la sistemazione del palcoscenico, della platea e dei palchi furono completati da Antonio Galli Bibiena.
Nel 1859 il teatro venne intitolato a Gioachino Rossini che vi suonò anche al cembalo in occasione dell’opera “La nobiltà delusa” in scena nel 1806. Nel corso del Novecento fu adibito a cinema e, pur continuando a mantenere la funzione di fulcro della vita cittadina, conobbe un progressivo declino fino a quando, dopo un’inattività che procedeva dagli anni ’50, il 3 dicembre 1986, venne riaperto.