
L’iniziativa del lughese Marco Giovanni Montanari, deciso a riportare un po’ di educazione civica
Per farsi ambasciatori del bello basta poco. Il lughese Marco Giovanni Montanari, insegnante di lettere ed anche giardiniere, ci è riuscito prestando cura all’aiuola pubblica che fronteggia la sua casa di via Mentana, e istituendo la “bibliotechina” gratuita messa a disposizione dei passanti, in cui ognuno può prendere uno dei libri contenuti nella cassetta di legno appesa all’albero e riportarne altri. Presto, l’iniziativa si allargherà anche alle piante. Montanari ha già preparato il cesto in cui è possibile collocare le piante rese disponibili ed accogliere quelle regalate. Il suo esempio ha già fatto nascere altre aiuole simili lungo la stessa via, segno evidente di come il messaggio lanciato stia proliferando per imitazione.
Le origini del progetto
“Il tutto parte dalla poca attenzione con la quale sono gestite le aiuole pubbliche– spiega Marco Giovanni Montanari. “Oltre 20 anni fa via Mentana era piena di roseti che oggi non ci sono più. Così, insieme a Claudia, la mia compagna, anche lei insegnante di lettere, abbiamo deciso di curarle personalmente”. A difendere i due piccoli spazi gestiti con estrema cura, tanti piccoli cartelli posizionati a terra che invitano al rispetto. “Durante l’estate sono venuti gli operai del comune per potare gli alberi – racconta. “Io mi sono frapposto per impedire l’intervento sul frassino della mia aiuola ed ora si vede la differenza con gli altri, è più rigoglioso proprio perché non è potato”. Dalla cura del verde, il passo verso la bibliotechina, istituita a fine agosto, è stato breve. “Sono un appassionato di libri – continua Marco Giovanni. “In casa abbiamo circa 6.000 volumi e capita, con questi numeri, di avere dei libri doppi. Così ho pensato di metterli a disposizione della comunità. Ho iniziato mettendone 4 o 5 ed ora non c’è giorno che la cassetta non sia piena. Ogni due settimane c’è il ricambio totale dei titoli”.
Le dediche di chi lascia un messaggio
Sulla cassetta c’è un quaderno, dove chiunque può lasciare un pensiero. “Ho preso un libro. Presto porto il mio. Restiamo umani”. La firma sotto la frase è quella di Patrizia. A fianco c’è Rossella che scrive “Bellissima iniziativa. Bravi. Ho preso due libri e ne ho portati altri. Grazie”. Qualcuno qualche tempo fa ha pensato di rubare un rosmarino e di sradicare la lavanda ma, poi, i vandalismi si sono fermati, sostituiti dal moltiplicarsi dell’esempio. “Intanto sta funzionando – conclude Marco Giovanni. “La gente si ferma, e a farlo sono anche bimbi e ragazzi. In fondo, stiamo facendo educazione civica”.