Tre Anni: perdersi e ritrovarsi sulla Via dei Molini vedrà svilupparsi una pluralità di forme d’arte attorno alla figura di Ulisse, valorizzando le eccellenze culturali del Canale dei Mulini. Primo spettacolo, domenica 24 settembre, ore 19.

L’Associazione Amici del Mulino Scodellino l’anno prossimo festeggerà i 15 anni dalla fondazione, avvenuta l’ormai lontano 20 maggio 2009.

Fin dalla nascita, l’Associazione presieduta da Rosanna Pasi si è occupata con grande passione del recupero e della riqualificazione del Mulino Storico, edificato alla fine del XIV secolo vicino a Castel Bolognese.

Parallelamente al ritorno in funzione della macina – ora in grado di produrre farina propria con i requisiti di legge richiesti – l’obiettivo dell’Associazione è sempre stato la diffusione e la promozione della cultura e delle forme d’arte: da anni, infatti, il Mulino è diventato un luogo di aggregazione in cui partecipare a spettacoli, mostre e incontri culturali.

Lo Scodellino si trova lungo il Canale dei Mulini, una via acquatica di 40 km che snodandosi all’interno della Provincia di Ravenna, porta il fiume Senio ad affluire nel Reno.

La maestria culturale di questa territorialità è proprio l’idea di base del nuovo progetto artistico dell’Associazione, che vuole promuovere e produrre cultura proprio a partire dal territorio stesso, valorizzando contemporaneamente le eccellenze culturali presenti.

Dal poeta Vincenzo Monti che nel 1810 tradusse l’Iliade in endecasillabi sciolti, al compositore Arcangelo Corelli, fino alla giovinezza di Gioacchino Rossini che nel 1804 scrisse a Lugo la sua prima composizione.

Il progetto si intitolerà Tre Anni: perdersi e ritrovarsi sulla Via dei Molini, avrà una articolazione appunto triennale – a partire dal debutto previsto per il prossimo settembre, inizialmente sarà prodotto e messo in scena sul nuovo palco del Mulino Scodellino – e sarà diretto dal regista Carlos Branca, una delle figure più importanti del teatro lirico e di prosa in Italia ed Argentina, che ama particolarmente la contaminazione artistica.

Dal punto di vista stilistico sarà infatti un progetto molto vario, in cui sarà fondamentale la pluralità dei linguaggi e delle forme d’arte, con la narrazione che toccherà danza, recitazione, musica, arti figurative e altri mezzi espressivi ancora.

La figura trasversale nel triennio sarà il personaggio di Ulisse, utilizzato non solo come esempio di viaggiatore fisico ma anche e soprattutto come paradigma di viaggiatore intimo, del ricercatore del sè e del proprio posto nell’Universo, che si confronta quotidianamente con i propri mostri e le proprie paure alla ricerca della miglior forma di sè.

Nei tre diversi capitoli di questo progetto saranno sviluppate le varie sfaccettature della stessa figura: il ruolo secondario che riveste nell’Iliade, ad esempio, verrà sfruttato per raccontare l’attualità della guerra e dell’intolleranza che crea divisioni, al fine di sottolineare che le differenze culturali vanno accettate e condivise e che solo così l’umanità potrà convivere in pace.

Ulisse sarà poi usato per evidenziare l’importanza delle figure femminili, ispiratrici di narrazioni diverse per condurre ed indicare il cammino e il viaggio, ancora una volta sia esterno che interno.

Nella prima rappresentazione, lo stesso Mulino diventerà contemporaneamente parte attiva della scenografia e primo spettatore, partecipando con la sua secolare struttura all’unione spaziale della danza umana con i rumori e i silenzi della natura e attraversando il tempo grazie all’ascolto dei brani eseguiti e cantati dal vivo: da Corelli a Fossati, da Hendel a Sting.

Uno spettacolo avventuroso ed emozionante, come gli epici viaggi di Ulisse, che si muove come la ruota del molino, riavvolgendo il nastro delle nostre vite per arrivare attraverso i ricordi all’origine di quello che è il nostro presente e futuro, permettendoci di comprenderli al meglio.

Il viaggio che ogni essere umano compie partendo dal proprio mondo interiore per arrivare al limite.

Limite deriva etimologicamente dalla parola latina limes – confine, linea divisoria –  ma condivide la radice anche con limen – soglia, ingresso.

Dunque tra i due concetti c’è una stretta correlazione: il confine propriamente detto, perché il confine è fatto apposta per essere superato per iniziare un viaggio.

Le arti, inoltre, ci permettono di fantasticare su questa idea, come hanno fatto Omero, Leopardi, l’Ulisse di Dante Alighieri, Don Chisciotte, e molti altri.

Appuntamento al Mulino Scodellino (Via Canale, 7 – Castel Bolognese), questa domenica 24 settembre dalle ore 19, con Dai bagliori delle armi al desiderio di pace. 1° anno “Vincenzo Monti e l’Iliade”.

Tenere monitorati il sito www.amicimolinoscodellino.it e i canali social per info e aggiornamenti in caso di maltempo.