
La Rsu dello stabilimento ravennate chiede una soluzione che salvaguardi i lavoratori
Sul futuro della Nuova Pansac, il piano di ristrutturazione societario presentato al ministero per lo Sviluppo economico prevede che rimarranno operativi solo tre siti produttivi: Mira, Marghera e Zigonia, mentre è prevista la chiusura per le sedi di Milano e Mantova e per gli stabilimenti di Portogruaro e Ravenna. Il progetto industriale e finanziario, dopo avere ottenuto l’approvazione delle banche e della maggioranza dei creditori, deve ora essere omologato dal Tribunale Civile di Milano per evitare il fallimento del gruppo.
Il sindacato si è dichiarato contrario al progetto di chiusura di realtà produttive e chiede una soluzione che salvaguardi tutti i lavoratori. La Rsu dello stabilimento di Ravenna non condivide i motivi per cui uno stabilimento produttivo, composto sia da macchinari che da risorse umane efficienti, venga cancellato perché non è ritenuto strategicamente importante. “Negli anni – spiegano i rappresentanti della Rsu – il sito ravennate ha dimostrato serietà, capacità commerciali e produttive che l’hanno portato ad avere utili anche in quest’anno di crisi mondiale. Nei prossimi giorni la società si è impegnata a incontrare le istituzioni locali al fine di intraprendere un cammino per la possibile cessione dello stabilimento a nuovi imprenditori. Questo obiettivo è condivisibile e raggiungibile solo con l’impegno collettivo di tutti i soggetti interessati: azienda, lavoratori, sindacato e istituzioni. I tempi devono essere serrati perché la fase di recessione che attraversa il Paese non facilita questo processo per tutelare una cosa ormai rara: il posto di lavoro”.