
La crisi spinge gli italiani a rinunciare ai viaggi. Il sondaggio Trademark
Crisi, recessione, piste poco innevate, e così anche gli italiani scoprono di “preferire la tranquillità domestica ai viaggi europei, alle vacanze sulla neve, al Capodanno ai tropici”. E’ quanto emerge da un’indagine-flash effettuata da Trademark Italia tra il 19 e il 23 dicembre. Non c’è sondaggio che non preveda risultati congiunturali negativi: meno passeggeri negli aeroporti, meno turisti negli alberghi al mare e in montagna, meno clienti per gli impianti di risalita, le terme e le città d’arte e cultura. “Vedremo – spiega Trademark – i soliti appassionati escursionisti visitare Roma, Firenze, Venezia, Assisi, la Riviera Ligure, la Versilia e la costa romagnola, ma chi si muoverà lo farà soprattutto dopo Natale e in vista del week-end di fine anno”.
Più nello specifico, l’85% degli intervistati dichiara che rimarrà a casa per Natale. “Di questi, 6 italiani su 10 ammettono di farlo per motivi economici, ma 4 affermano che per loro è tradizione passare le festività natalizie con la famiglia, i parenti e gli amici. Dunque un Natale difficile, ma un Capodanno in cui la crisi dell’industria dell’ospitalità sarà meno pesante: nonostante i grigi scenari di prospettiva, almeno 12 milioni di connazionali di tutte le età trascorreranno almeno 1 notte fuori casa (la propensione prevalente è 2 notti), mentre 4,5 milioni resteranno fuori casa per almeno 4 notti. Saranno circa 18 milioni le presenze turistiche registrate nel periodo dal sistema ricettivo (70% tra le montagne alpine e appenniniche; 19% nelle località di mare; 9% tra capitali europee, città d’arte e religione italiane).
Meno viaggi internazionali, quindi, con difficoltà per le compagnie aeree tradizionali e low cost; crollo delle destinazioni tropicali (Mar Rosso, coste settentrionali africane, Caraibi, Sud America); meno short break nelle capitali europee; leggera flessione della domanda di Capodanno in montagna (con o senza neve); riduzione visibile dell’escursionismo nelle città d’arte, cultura e religione; spesa media pro-capite durante le festività natalizie: 110-115 euro al giorno tutto compreso; impennata dei consumi per il week-end di Capodanno (180-190 euro a persona).
Primo posto assoluto per le Alpi, le Dolomiti in particolare (Cortina, Madonna di Campiglio, Selva di Val Gardena, Corvara, Ortisei), seguite da Courmayeur e Bormio. Fine anno discreto per le località termali e le strutture ricettive tematizzate su opzioni di benessere (Come Saturnia, Sirmione, Bagno di Romagna, Abano e Montegrotto); prevalenti toni bassi per le strutture agrituristiche.