
Le richieste della Cisl. Mentre Cervia diventa un “modello”…
La Cisl, assieme alle altre organizzazione sindacali, sta iniziando la discussione dei bilanci in molti Comuni della Provincia. Un bilancio, commenta il sindacato, “sempre più difficile, quello degli enti locali, che in questo 2014, secondo le indicazioni del governo, dovrà essere approvato entro il 28 febbraio (salvo possibili proroghe). «In questa situazione di confusione da un lato, perché non sono ancora ben chiare le modalità di applicazione della nuova tassa comunale che graverà sulle abitazioni, e di accelerazione nella redazione del documento dall’altro, dovuta anche all’approssimarsi delle elezioni amministrative in 15 comuni della nostra Provincia – spiega il segretario Cisl Romagna, responsabile dell’area di Ravenna Antonio Cinosi – il timore è che si tralasci un’appropriata discussione con le forze sindacali».
Il rischio per i cittadini, con la nuova Iuc, rileva Cinosi, è che «si sia tolta una tassa, l’Imu, ma con la triangolazione di Tasi, Tari e Imu (che compongono la nuova Iuc) si vada a pagare di più. E l’unica possibilità che i comuni hanno di scongiurare questa possibilità per tutte le famiglie indistintamente, è l’introduzione delle detrazioni, con l’innalzamento dell’aliquota Tasi di un ulteriore 8 per mille, e con un inevitabile aggravio delle tasse sulla casa per gli altri contribuenti».
Positivo, al momento, è ritenuto il primo confronto sul bilancio avvenuto nei giorni scorsi con i vertici del comune di Cervia, così lo definisce il responsabile della Cisl Ravenna: «Lì, per far fronte ad un possibile disavanzo da un milione e 200mila euro derivanti dalle minori entrate previste con l’introduzione della Tasi, si è deciso di puntare sulla intensificazione della lotta all’evasione fiscale e su altri interventi di miglioramento della spesa, che però non toccano il sociale, né aumentano il prelievo dell’addizionale Irpef comunale, mentre è stata dichiarata la volontà, quanto meno politica, di applicare detrazioni per l’abitazione principale, con modalità da discutere con il sindacato, aumentando in contemporanea (non al massimo) l’aliquota Tasi».
Simili, dunque, le richieste della Cisl per le altre amministrazioni comunali alle prese con i bilanci a livello romagnolo: «Ai sindaci chiediamo di introdurre le detrazioni per la prima casa, non in modo generalizzato, ma per dare risposta alle famiglie maggiormente in difficoltà, con il conseguente innalzamento della Tasi, anche in questo caso in maniera mirata e solo su determinate tipologie di immobili; di abbassare al minimo consentito l’aliquota a carico degli inquilini. Chiediamo, come ha annunciato di voler fare a Ravenna, una rimodulazione dell’addizionale Irpef in termini progressivi e un suo abbassamento, a partire dai territori nei quali questa tassa è al massimo. I servizi, poi, non si toccano: i buchi di bilancio è necessario colmarli in altro modo, senza aumentare la pressione fiscale sui redditi. Infine – conclude Cinosi , chiediamo a tutti i Comuni di introdurre la tassa di soggiorno perché la sua applicazione a macchia di leopardo crea fenomeni di dumping turistico sulle altre località. Di mantenere il finanziamento dei fondi anticrisi già in essere da alcuni anni e di seguire l’esempio del comune di Ravenna dove si è creato un fondo restituzione Imu/Tasi prima casa, che potrebbe diventare lo strumento attraverso il quale applicare le detrazioni. Auspichiamo inoltre, pur nella consapevolezza delle difficoltà del momento, che le amministrazioni comunali facciano uno sforzo per dare impulso agli investimenti e favorire la ripresa dell’occupazione, avviando senza ulteriori indugi la cantierizzazione di tutte le opere possibili e ricercando sinergie nelle linee di finanziamento messe a disposizione».