
L’interpretazione del Meetup A riveder le stelle Ravenna sull’indagine di Confesercenti
Il Meetup A riveder le stelle Ravenna interviene in merito alla pubblicazione da parte di Confesercenti Ravenna di un’indagine, che riporta la difficoltà da parte dell’83% delle imprese turistiche del territorio a reperire personale stagionale. Con una nota il movimento prova a dare la propria interpretazione dei motivi della scarsa disponibilità di lavoro stagionale.
Le contestazioni
Prima di tutto, spiega il Meetup, la causa è da ricerca in una “retribuzione non adeguata rispetto l’attività che si è chiamati ad espletare e l’impossibilità di raggiungere, anche con la piena occupazione nel settore così come offerto, sufficiente dignità e tranquillità”. Non vi è inoltre, prosegue la nota, “nessuna garanzia di una continuità lavorativa per tutta la stagione” e “nessuna indennità di disponibilità prevista nel CCNL di settore”.
Gli stipendi
Esaminando poi gli importi riportati nell’indagine di Confesercenti ed i relativi livelli, “si evince che, benché non precisato, gli importi sono al ‘lordo delle trattenute di legge previsti’. Di conseguenza quello che veniva presentato come un salario sostanzioso, in realtà, si traduce in cifre nette orarie affatto allettanti. Infatti, l’importo mensile riportato pari ad euro 1.418,00 diviso per 190 (che è il divisore previsto per il CCNL – Stabilimenti Balneari), determina una paga oraria di euro 7,46 al lordo delle trattenute di legge, che al netto si riduce ad euro 5,74 orari”.
“Se la retribuzione di un addetto alla spiaggia, come riportato, risulta di 1,328,00 – prosegue nell’analisi il Meetup –, sottoponendo la cifra allo stesso dividendo, la paga oraria al lordo delle trattenute di legge diviene pari a 6,98 che, al netto, scendono ad euro 5,37. Naturalmente, tali calcoli danno per scontato che il lavoratore lavori l’intero mese, per 44 ore settimanali come previsto dal CCNL di settore. Se poi, per assenze o per questioni climatiche non si lavora tutti i giorni, l’importo scenderebbe ancora”.
I contratti
“Bisogna considerare – spiega la nota – che il contratto di lavoro non è quasi mai a tempo determinato da maggio a settembre ma, molto spesso, si tratta di ‘contratto a chiamata’, che prevede la disponibilità semi continua, ma la retribuzione solo a lavoro espletato. Inoltre, nel CCNL Stabilimenti Balneari non è prevista alcuna indennità di disponibilità per chi attende la chiamata a casa, come è previsto in alcuni altri contratti, che riconoscono un quantum per la fedeltà nell’attendere la chiamata. Non parliamo poi della formazione pre-assunzione per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, questa spesso si traduce nella sottoscrizione per presa visione della legge 81/08, e via”.
Il salario minimo
Con queste premesse il Meetup arriva quindi a concludere come il problema della mancanza di personale sia da ricercarsi a ‘monte’ piuttosto che a ‘valle’. “Finché non si adegueranno le retribuzioni contrattuali lavorative ad una vita dignitosa, si continuerà a seminare precariato. Tali problematiche verranno risolte se e quando entrerà in vigore il ddl ‘salario minimo’ annunciato dal Governo Conte per volontà del M5S”.
“Tale riforma – conclude la nota, consigliando inoltre l’istituzione di un tavolo tecnico con le parti sociali preposte al fine di garantire dignità al lavoratore e al lavoro – andrà in piena sintonia con i principi sanciti dall’ Articolo 36 della Costituzione, prevedendo che la retribuzione oraria lorda applicabile a tutti i rapporti aventi per oggetto una prestazione lavorativa debba essere almeno pari a 9 euro lorde l’ora. Non si può continuare ad essere poveri pur lavorando a tempo pieno”.