
Per imprese e privati fiscalmente più vantaggioso finanziare le start up con detrazioni fino al 50%
In Italia sono sempre di più i business angel, cioè quei soggetti societari o privati con capitali a disposizione che decidono di investire parte delle loro risorse puntando sulle start up, vale a dire su imprese giovani, innovative e con buona possibilità di business. E il fisco li premia innalzando le detrazioni fiscali sugli investimenti che vengono così “tolti” dalle tasse da versare. Il decreto Rilancio precisa che per fruire del bonus al 50% l’investimento deve, appunto stare sotto i 100mila euro all’anno, mentre per il 30% il tetto è di 1 milione di euro. Va sempre mantenuto interamente per almeno tre anni, altrimenti decade l’agevolazione; può essere effettuato anche tramite veicoli, cioè organismi di investimento collettivo del risparmio, specializzati in questo segmento di mercato. La detrazione maggiorata vale anche per le persone fisiche che investono in Pmi innovative, alle quali già era esteso il bonus al 30 per cento. In Italia sono circa cinquemila business angel (532 in Emilia-Romagna) investono ogni anno in startup innovative in Italia (934 in Emilia-Romagna, alle spalle solo di Lombardia e Lazio). A loro si rivolge l’innalzamento della detrazione fiscale dal 30 al 50% sui capitali sotto i 100mila euro prevista dall’articolo 38, comma 7, del decreto Rilancio (Dl 34/2020). La maggiorazione agevola le persone fisiche che acquistano quote di capitale di rischio di entità limitata, mentre il bonus resta invece al 30% per gli investitori (e per le società) capaci di muovere importi maggiori, rischiando così di favorire solo le operazioni meno strutturate.
I numeri
In base agli ultimi dati disponibili, sono 4.982 i contribuenti che nel 2019 hanno dichiarato di aver immesso capitali nell’ecosistema delle oltre 11mila startup innovative presenti in Italia fruendo della detrazione fiscale al 30%, per un totale di circa 88,2 milioni investiti. Rispetto all’anno precedente il numero di business angel è cresciuto del 15,8% e i capitali immessi nel sistema delle startup innovative italiane sono lievitati del 6,1 per cento. Oggi le aspettative legate all’impatto del bonus maggiorato sono elevate: quando nel 2017 la detrazione è stata portata dall’iniziale 19% al 30% i flussi in arrivo da parte di questi “investitori informali” sono raddoppiati. Le operazioni sono moltiplicate a tal punto da diventare una spinta cruciale nella fase iniziale per strutturare il business plan e avviare la produzione.