Il beneficio ingloba il vecchio bonus Renzi

La misura ingloba il vecchio bonus Renzi ed ampia la platea dei beneficiari

In busta paga, con lo stipendio di luglio arriva il nuovo bonus da 100 euro. Si tratta di una evoluzione del vecchio bonus Renzi da 80 euro che il governo aveva lanciato tra i provvedimenti fiscali in abbinata all’ultima legge di Bilancio. Una misura, dunque, antecedente la pandemia. La nuova impostazione del bonus è così strutturata. Per gli 11 milioni di lavoratori che costituiscono la platea dell’ex bonus Renzi (reddito da 8.174 a 26.600 euro), il beneficio mensile sale da 80 a 100 euro. Stessa cifra recapitata al nuovo scaglione di redditi beneficiari, quelli fino a 28 mila euro. Da lì a 40 mila euro di redditi, il bonus si trasforma in una detrazione fiscale decrescente fino ad azzerarsi: beneficio calante tra 480 e 80 euro per i redditi fino a 35 mila euro, tra 80 euro e zero per l’ultima fascia di stipendi. Il dl Rilancio ha chiarito che il bonus (sia Renzi, che il nuovo) è dovuto anche ai lavoratori che risultassero incapienti per il minor reddito di lavoro prodotto nel 2020, a causa del Covid. La manovra sul cuneo riguarda 16 milioni di lavoratori con un effetto da 7 miliardi e 458 milioni.