Cresce il peso di Bancomat e carte di credito

Sondaggio EMG Acqua per Facile.it: il 59,4% userà di più bancomat e carte di credito

Proprio mentre in Italia, come certifica l’Abi, l’associazione delle banche italiane,  i depositi in conto corrente volano (ad agosto crescita di oltre 110 miliardi di euro rispetto ad un anno prima pari a un +7,0% su base annuale, sono oltre 9 milioni i cittadini italiani che, intervistati per Facile.it dall’istituto di ricerca EMG Acqua riportato da Agi, hanno dichiarato che non useranno più monete e banconote per paura che queste possano trasmettere il virus del Covid ma anche per l’impatto delle neonate lotterie messe in campo dall’Agenzia delle Entrate. Il dato arriva da un’indagine condotta, a metà ottobre 2020, su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta con età pari o superiore a 18 anni.

Il 64% usa il contante ma lo scenario cambia

Se, a livello nazionale, la percentuale di chi ha dichiarato di abbandonare il contante per paura del contagio è pari al 19%, guardando più da vicino i dati emerge che ad essere più propensi a questa scelta sono gli uomini (21% rispetto al 17% rilevato nel campione femminile) e i residenti nelle aree Nord-Ovest (24%). Oggi il 64% dei nostri connazionali usa in via esclusiva o preferenziale il denaro contante, ma alla luce di alcuni provvedimenti del Governo, primi fra tutti cashback e lotteria degli scontrini, qualcosa sembra pronto a cambiare. Il 59,4% del campione intervistato ha dichiarato che, visti questi incentivi, da ora in avanti userà maggiormente carte di credito, bancomat e prepagate. A far loro da contraltare, però, un 20,4% (addirittura 26,1% nei centri abitati con oltre 100.000 residenti) che non ha alcuna intenzione di rinunciare a monete e banconote se la spesa è di piccolo taglio.

Il taglio delle commissioni sui piccoli pagamenti

Un altro provvedimento sul quale l’indagine condotta per Facile.it da EMG Acqua ha voluto indagare è l’opinione che i consumatori italiani hanno sull’abolizione delle commissioni a carico degli esercenti per importi inferiori a 5 euro pagati con moneta elettronica. Se come prevedibile la stragrande maggioranza degli intervistati (89,6% del campione) è favorevole all’eliminazione, quello che colpisce sono le motivazioni per cui danno questa risposta. Quasi 1 su 3 (31,3%) afferma di essere favorevole perché ritiene questo possa fare emergere una buona parte di evasione fiscale. Appena meno (29,6%) sono quelli che si dicono favorevoli perché, sostengono, questo provvedimento avrebbe come effetto quello che gli esercenti non avrebbero più scuse per non accettare pagamenti con carte elettroniche anche per piccoli importi. Addirittura più di uno su quattro (26,2%, pari a 12.492.268 individui) dunque ha invece dichiarato che è favorevole al provvedimento perché ciò consentirebbe di limitare l’uso del denaro contante e, così, potrebbe aiutare a contenere la diffusione del Covid.