Cfs, azienda in salute

Ricavi a quota 43,1 milioni (+13%) e vendite in aumento del 21% per l’azienda ravennate che lavora il fenolo

L’anno fiscale di CFS Europe SpA di Ravenna – azienda produttrice di specialità chimiche – si è concluso lo scorso 31 marzo 2021 con risultati eccellenti.  Ammontano infatti a  43,1 milioni i ricavi di vendita grazie a un incremento del +13% rispetto all’anno precedente, ma addirittura +20% di ricavi delle vendite se considerato a partite costanti. Va altresì segnalata anche l’ottima performance dell’utile d’esercizio che ha registrato un robusto incremento – pari a + 36% – raggiungendo quota 4,1 milioni di rispetto ai 3 milioni  dello scorso anno, mentre l’Ebitda a partite costanti fa registrare un + 24%. Nella sede di CFS Europe (controllata da Camlin Fine Sciences), che si trova a Ravenna, lavorano 55 persone di cui 37 nell’impianto produttivo che si estende su una superficie di 6.000 mq e si qualifica come il maggior fornitore mondiale di difenoli e derivati. La produzione, sviluppata su una tecnologia proprietaria, si avvale di un processo automatizzato e in continuo che fornisce all’incirca 11.000 ton/anno fra catecolo e idrochinone. Camlin Fine Sciences Ltd (controllante di CFS Europe SpA) è una Public Company quotata in India.

I dati finanziari

“Da un punto di vista patrimoniale, nel corso dell’ultimo anno abbiamo raggiunto ottimi livelli di solidità grazie alla diminuzione del 14% dell’indebitamento finanziario netto,” ha spiegato Massimo Cupello Castagna, Ad e Ceo europeo di CFS Europe. “Inoltre si registra la riduzione complessiva dei debiti verso i fornitori, pur mantenendo livelli di investimenti industriali elevati. Il patrimonio netto è cresciuto di oltre il 13% negli ultimi 3 anni”. Anche i progetti di investimento che l’azienda ha implementato sia a livello di impianti sia per quanto attiene alla transizione progressiva verso i dettami dell’“Industria 4.0”, hanno prodotto effetti molto positivi, con un aumento del 14% a livello produttivo rispetto al 2017-18 e con una riduzione dei costi industriali.

L’impatto della pandemia

“Durante la pandemia le attività di CFS Europe non si sono mai arrestate, sia a livello di produzione che di ingegneristica. Anzi, il cambio di modello di business avviato da CFS Europe in tempi pre-pandemici ha consentito di operare liberamente su tutti i mercati globali, cogliendo le opportunità che si sono presentate innanzitutto nei mercati asiatici, soprattutto in Cina, e poi in seguito anche in Europa”, ha aggiunto Cupello Castagna. Va altresì sottolineato che l’attività di CFS Europe è strettamente legata all’andamento del petrolio in quanto il fenolo – la materia prima che CFS tratta e lavora – è un derivato del benzene. Fra l’aprile 2020 e il marzo 2021 il petrolio ha subito notevoli e progressive riduzioni generando, di conseguenza, un’ondata di ribassi di tutti i prezzi dei prodotti a valle. “CFS Europe è stata in grado di sfruttare a livello mondiale le occasioni di vendita più vantaggiose, senza risentire del rallentamento che le economie hanno subito soprattutto nella prima parte dell’anno”, ha affermato Cupello Castagna. I risultati conseguiti sono ancor più brillanti se consideriamo l’effetto della recente svalutazione del cambio Dollaro/Euro di circa il 10% per un’azienda come CFS Europe che esporta in valuta il 56% del proprio volume d’affari.

Le previsioni per l’anno in corso

“Lo scenario riferibile all’anno 2021-22 presenta molte incertezze con variabili esogene che rendono difficile qualsiasi previsione affidabile. Però la presenza di CFS Europe nei diversi mercati internazionali, ancora una volta mi vede ottimista, poiché rappresenta un punto di forza che ci permetterà di cogliere qualsiasi nuova opportunità,” ha concluso Cupello Castagna.