Si va verso l’eliminazione dei mini-centesimi

La Zecca dello Stato non le produce più, come per le banconote da 500 euro, ma possono circolare – Possibile usare i cent (max 50 pezzi), cambiarli in banca o nelle macchinette ma attenzione alle commissioni

Piccole e grandi monete accomunate dal medesimo destino: essere eliminate. Vale per gli 1 e 2 centesimi (la Commissione Ue deciderà a fine 2021) e per le banconote da 500 euro, già fuori produzione ma ancora in circolazione. Le prime riempiono inutilmente le tasche, le seconde favoriscono i traffici illeciti.

Le monetine da 1 e 2 centesimi

Ma andiamo con ordine partendo dai centesimi con la Mole Antonelliana e Castel del Monte. Per la maggior parte degli europei le monete da 1 e da 2 centesimi andrebbero abolite. È quanto emerge da una recente consultazione pubblica effettuata dalla Commissione Ue nell’ambito della valutazione d’impatto sulla eventuale decisione di arrotondare i prezzi. Secondo il 71% degli intervistati andrebbero introdotte regole per arrotondare i prezzi ai 5 centesimi più vicini. E per il 70% non solo andrebbero aboliti gli 1 e 2 centesimi, ma non bisognerebbe nemmeno lasciare la scelta di usarli su base volontaria. Il 72% infatti è convinto che le monetine da 1 e 2 centesimi siano completamente inutili. La Commissione utilizzerà l’indagine per valutare una eventuale proposta di interromperne l’utilizzo entro la fine del 2021. Non sarebbe una novità inattesa, bensì si tratterebbe di una decisione in qualche modo indotta dalle iniziative in tal senso già adottate da alcuni dei Paesi che aderiscono all’euro. Intanto in Italia, le monetine da 1 e 2 centesimi non si coniano più e lo scorso anno il Belgio ha deciso di arrotondare i prezzi per eccesso o per difetto per eliminare l’utilizzo delle monetine da 1 e 2 centesimi. Pratica analoga generalmente adottata anche in Finlandia e in Irlanda. E anche in Italia, dove dal 1° gennaio del 2018 la Zecca non conia più i due tagli più piccoli delle monete, i negozi sono autorizzati ad arrotondare per difetto ed eccesso, e quindi a non restituire il resto in monetine.

Gli 1 e 2 centesimi mantengono comunque il corso legale e qualsiasi negozio è perciò sempre autorizzato ad accettarle. E anche nel caso di eliminazione delle monetine, i centesimi in circolazione conserverebbero comunque il loro valore legale e quindi verrebbero usati per pagare le cifre arrotondate per eccesso e per difetto ai 5 centesimi. In pratica con l’eliminazione delle monetine da 1 e 2 centesimi l’arrotondamento dei prezzi dovrebbe essere per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini. Così, nel caso di prezzi con 1 e 2 centesimi l’arrotondamento dovrebbe essere fatto a zero, mentre per 3 e 4 a 5 centesimi. Allo stesso modo si arrotonderebbero sempre a 5 centesimi anche i 6 e 7, mentre gli 8 e i 9 cent si porterebbero a 10 centesimi.

Ci sono diversi modi per cambiare le monetine da 1 e 2 centesimi di euro.I centesimi più piccoli (1 e 2) si possono portare in banca, alle Poste o presso la Banca d’Italia. I centesimi possono essere usati per pagare nei negozi per un massimo di 50 pezzi per volta (lo dice un Regolamento europeo). Ma si possono anche cambiare i centesimi inserendoli nelle macchinette cambiamonete di Coinstar mettendo però in conto di rimetterci poco meno del 10 per cento. Le macchinette cambiamonete di Coinstar (società statunitense) raccolgono monetine di qualsiasi tipo (1 e 2 euro; 1, 2, 5, 10, 20, 50 centesimi) fuori da ipermercati, supermercati e grandi esercizi commerciali, dando in cambio un voucher convertibile poi in banconote o monete di valore più elevato. Il voucher va convertito nella stessa giornata del cambio e all’interno dello stesso negozio in cui si trova il contamonete. L’operazione ha una commissione di conteggio pari al 9,9% del valore delle monetine da cambiare. In Italia, la Coinstar prevede di installare circa 200 macchinette sparse per i punti vendita di tutto il Paese.

Il destino delle banconote da 500 euro

Sul versante del “troppo valore”, addio alla banconota da 500 euro, che dal 1° gennaio 2019 non verrà più prodotta. È la banconota dal taglio più grande e con il colore viola che l’ha contraddistinta fin dal momento della sua creazione, la 500 euro era ormai tra le banconote più difficili da reperire. E ora, con l’entrata in vigore della direttiva del 2016 che ne prevede il ritiro, la banconota dal colore viola lentamente sparirà. Il motivo resta quello di contrastare in maniera importante la pratica del riciclaggio di denaro. Stando ai dati raccolti infatti, gli evasori ma anche i trafficanti di armi e di droga, preferiscono proprio i biglietti da 500 euro per depositare grosse somme negli istituti bancari. Con poche banconote di questo taglio infatti, si possono raggiungere con grande facilità importi molto elevati. Si tratta di un flusso di versamenti che è andato via via aumentando, al punto da diventare un vero allarme e da dover prendere dei provvedimenti.

Cosa accadrà con le banconote da 500 euro in circolazione? Se è vero che la produzione di questi biglietti cesserà in maniera definitiva, è anche vero che quelli circolanti avranno ancora valore legale e potranno quindi essere utilizzati per effettuare i pagamenti necessari, fino al loro esaurimento. Come riportato dalla Banca centrale europea, infatti, la banconota in questione manterrà sempre il suo valore e potrà essere cambiata presso le Banche centrali dell’Eurosistema per un periodo di tempo illimitato. In egual modo anche cambiavalute, operatori commerciali e istituti bancari potranno reimmettere in circolazione banconote da 500 euro.