
Al centro le tematiche della sicurezza e tutela ambientale, il Sindaco de Pascale: “Impianto ultra verificato e controllato dalle migliori competenze di questo paese”
Ieri sera, martedì 11 ottobre, è stato presentato pubblicamente, all’interno di un Palazzo dei Congressi tutto esaurito, il progetto del rigassificatore al largo della costa ravennate che, come affermato dal sindaco di Ravenna “risponde alla necessità di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti di gas per le famiglie e per i comparti produttivi del nostro paese” e sottolinea come “Ravenna sia fra le città più toccate per la natura dei nostri insediamenti industriali”, da qui “l’esigenza di installarli nel tempo più breve possibile per renderci prima possibile indipendenti dal gas russo e rendere il paese libero di poter scegliere”.
63 gli enti coinvolti nell’iter delle autorizzazioni, ma secondo il sindaco sicurezza dell’impianto, sicurezza della navigazione e tutela ambientale sono i tre elementi su cui è più importante fornire le informazioni necessarie in un incontro pubblico.
Su questi tre elementi il rigassificatore è stato, come sottolineato dal primo cittadino: “ultra verificato e controllato dalle migliori competenze di questo paese (alcune in comune con quelle di Piombino) e alcuni elementi di criticità del progetto (come la struttura a terra che all’inizio era pianificata troppo vicino all’abitato di Punta Marina e senza il necessario inquadramento paesaggistico dopodiché è stata completamente rivista e allontanata molto significativamente) sono stati evidenziati e superati”.
Dopo l’introduzione del sindaco De Pascale, è intervenuto il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico centro settentrionale, Daniele Rossi : “Il Porto di Ravenna giocherà un ruolo importante in questa partita perché l’autorità portuale è quella che rilascerà la concessione. Condividiamo la strategicità dell’investimento, siamo sicuri che per il porto è un’ottima opportunità di lavoro e di qualificazione del porto come quel grande hub energetico basato sulle energie alternative, sulle fonti rinnovabili e basato anche su quell’ampliamento di disponibilità per il tempo che servirà di gas”.
“Questa installazione – continua Rossi – è un contributo significativo e probabilmente destinato a creare un equilibrio sulle fonti di approvvigionamento che darà più sicurezza la paese ai nostri processi industriali. Aspettiamo con ansia che i tenici facciano le loro valutazioni e ci dicano se questo rigassificatore è sicuro e si può installare oppure no”.
Elio Ruggeri, amministratore unico di Snam Fsru, entra nel dettaglio delle motivazioni che portano a questo intervento strutturale a Ravenna a beneficio dell’Italia intera: “Dalla fine di febbraio ci troviamo nella necessità di sostituire una grandissima quantità di gas di provenienza russa. A livello europeo la risposta è stata univoca: sono stati avviati 12 i progetti di rigassificatori su base Fsru di cui la maggioranza ‘in porto’ a dimostrare che la sicurezza di questi impianti è di tale livello che non è necessario realizzarle lontano dalla costa. Alcuni di questi impianti sono già in esercizio”.
“Ravenna – continua Ruggeri – è una scelta, ma anche un’opportunità per via della sua ubicazione in un’area che garantisce la disponibilità di una piattaforma di ormeggio offshore S che ottimizza i tempi di messa in esercizio; la disponibilità di trasporto su rete gas nazionale e la vicinanza alle principali aree di consumo del paese, inoltre si tratta di un territorio storicamente all’avanguardia nel settore oil&gas avendo aziende con elevate competenze nel settore.
È stato eseguito uno screening rigoroso sulla sicurezza e sull’impatto ambientale; ogni lato del progetto è stato approfondito e stiamo completando le analisi con le strutture commissariali.
Verrà utilizzata la piattaforma del Gruppo Pir (che si trova a circa 8,5 km al largo di Ravenna) la quale sarà adeguata e ammodernata. La nave è costrutita come Fsru di ultimissima generazione e dalle dimensioni di una nave da crociera; inoltre è caratterizzata dalla tecnologia Open Loop la quale utilizza l’acqua di mare nel processo di rigassificazione costituendosi di fatto come la soluzione a minor impatto ambientale”.
Ruggeri ha mostrato infine la simulazione della vista della nave dalla spiaggia affermando che “è visibile, ma non in maniera insostenibile”.
Dopo l’illustrazione dei dettagli tecnici dell’amministratore unico di Snam Fsru, sono intervenuti il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, l’Ing. Michele de Vincentis per quanto riguarda la sicurezza dell’impianto; il Comandante Cimmino, Direttore Marittimo dell’Emilia-Romagna nonché Comandante del porto di Ravenna il quale ha incentrato il suo intervento sulla sicurezza della navigazione e Ermanno Errani, Responsabile SAC (Servizio Autorizzazioni e Concessioni) di Arpae Emilia-Romagna per quanto riguarda l’impatto ambientale e le relative autorizzazioni (alcune delle quali devono ancora arrivare).
L’assessore regionale Vincenzo Colla è intervenuto al posto di Stefano Bonaccini il quale non ha potuto presenziare all’evento: “Questa operazione ha un tratto anche politico e cioè che l’Emilia-Romagna e la città di Ravenna vogliono aiutare il loro paese. I problemi dal punto di vista energetico sono tutti da risolvere, il rischio di un lockdown energetico è ancora un rischio evidente dovuto a una cosa non banale che si chiama guerra”.
“Di fronte a un’emergenza non ci potevamo permettere di non posizionare una nuova strategia energetica che avesse i tratti della nuova geopolitica e della nuova geoeconomia”.
Spazio durante l’assemblea anche ad alcune opinioni critiche, come quella di Cinzia Pasi, Candidata alla Camera dei Deputati alle scorse elezioni politiche 2022 per Italexit.
Per chiudere la serata poi le risposte di Snam a una serie di quesiti posti da alcuni cittadini nel corso degli interventi.