
Giovedì pomeriggio conferenza stampa per annunciare la novità. Tra i presenti l’imprenditore Armando De Girolamo
Lunedì 3 aprile inizieranno i lavori per la demolizione dello scheletro di quel che rimane del capannone che ospitava, particolarmente, il deposito di logistica della Lotras andato in fumo in un incendio appiccato la notte dell’8 agosto 2019 che la magistratura, dopo due anni di indagini, ha stabilito essere di natura dolosa.
Nel rogo di quella caldissima estate andarono in fumo le merci contenute nei 20mila metri quadrati di area di stoccaggio di via Deruta 7. Tra quelle, oli alimentari, alcol e plastiche. Le operazioni per lo spegnimento furono molto lunghe e solo dopo qualche giorno i vigili del fuoco ebbero la meglio. Le acque usate per lo spegnimento finirono, in parte, nel Fosso Vetro, un invaso alle spalle dello stabilimento Tampieri. In quel frangente si evitò un vero disastro ambientale. Il canale che partiva dal Fosso Vetro si immette nell’Adriatico e il Comune di Faenza, proprio per evitare il rischio di un inquinamento delle coste marine, soprattutto in piena stagione balneare, impiegarono le loro forze per far prelevare ai privati i liquami usati per lo spegnimento: acqua mista ad altri materiali. Stoccati i reflui vennero poi smaltiti prima che arrivassero a mare. Una operazione che assieme ad altre misure di contenimento pesarono per circa 2,5 milioni di euro. Le spese sarebbero dovute ricadere sui responsabili dell’incendio; in assenza dell’individuazione inizialmente sono ricadute su Comune con l’apporto della Regione.
Nel frattempo la magistratura ha terminato la sua inchiesta che però non ha portato all’individuazione di un responsabile, parte lesa quindi la proprietà di Lotras, Armando De Girolamo, e il Comune di Faenza.
Nei giorni scorsi l’imprenditore, che nel frattempo ha acquistato il terreno, ha sottoscritto un accordo con il Comune per concorrere al 50% nelle spese affrontate per fronteggiare l’emergenza. La notizia è stata portata alla stampa in una conferenza stampa pomeridiana a Palazzo Manfredi dove l’imprenditore e il Comune hanno raccontato le novità. Lunedì 3 aprile partirà il cantiere per abbattere lo scheletro del capannone, travi che sono rimaste in piedi e i residui di cemento delle pareti, il metallo delle strutture interne e ciò che il magazzino conteneva. Lo farà una ditta specializzata che secondo le stime dovrebbe ultimare il tutto entro cinque mesi.
Ma la notizia più grossa e quella che tutti speravano di sentire, amministrazione per prima: la volontà dell’imprenditore pugliese, almeno nelle intenzioni, di ricostruire il capannone. “Il settore della logistica -ha detto Armando De Girolamo- è di primaria importanza a livello economico, forse anche di più del fatturato turistico. Poter avere un grande polo di logistica a Faenza è fondamentale all’economia della zona”. Cosa ribadita dall’amministrazione che ha salutato la decisione dell’imprenditore con grande enfasi. “Lunedì 3 aprile -ha detto il sindaco Massimo Isola- sarà un giorno fondamentale per la nostra città. Dobbiamo ringraziare De Girolamo per la decisione presa”.
Ci potrebbe essere ancora di più “ma questo -ha continuato De Girolamo- non viene solo dalla volontà del Comune e dalla mia”. Come si ricorderà l’area di via Deruta era destinata a ospitare un grande Scalo Merci, inizialmente in capo alla CTF, storico consorzio di trasporti e movimento terra di cui è stato decretato il fallimento. Non se ne fece nulla per una serie di problemi sia del Consorzio ma anche per le resistenze di alcuni residenti ma soprattutto per alcune specifiche richieste da Ferrovie. Ebbene la partita potrebbe essere riaperta ma l’ultima parola in questo caso spetterebbe proprio alle Ferrovie. In ogni caso la buona notizia è che lo scheletro di via Deruta 7 verrà abbattuto, il luogo ripristinato e sembra che il capannone con i suoi quasi cinquanta operai, ma potrebbero anche aumentare, potrebbe risorgere.
