
Dopo due anni esatti dalla frazione del 2019, la città Bizantina torna ad essere sede di tappa della corsa rosa. E il prezzo è sempre lo stesso
Dopo due anni esatti dalla Ravenna-Modena del 21 maggio 2019, la città bizantina torna ad essere sede di tappa del Giro d’Italia. Per la 104esima edizione della corsa rosa, infatti, la frazione dedicata a Dante Alighieri, la 13esima, partirà proprio da Ravenna per arrivare a Verona.
Esattamente come due anni fa, la Giunta comunale ha approvato la convenzione con APT Servizi s.r.l. (che ha sostituito RCS Sport nell’organizzazione) del valore di 70mila euro più iva, stanziando quindi un totale 85,4mila euro.
Naturalmente è normale che le città sede di tappa paghino un contributo agli organizzatori, e già nel 2019 avevamo pubblicato un articolo che sottolineava alcuni pro e contro dell’investimento. Lo stesso sito del Giro d’Italia ha una sezione dedicata alle candidature come città di tappa, dove vengono illustrati alcuni possibili vantaggi nel breve e nel lungo periodo, ma si tratta ovviamente di una fonte di parte.
I costi
Se in passato il costo per ospitare una tappa era stato molto ballerino, ad oggi il sito quifinanza.it riporta come il prezzo oscilli “dai 70 mila ai 100 mila euro per una partenza”, mentre “essere teatro dell’arrivo, e quindi del taglio del traguardo, può costare fino a 200 mila euro”.
Nel 2019 il Sole24ore segnalava anche il costo delle tappe del Tour de France, “il benchmark più prestigioso, dove le tariffe sono più standardizzate con un costo fisso di 100mila euro per le partenze e 210mila per l’arrivo”.
Soldi ben spesi?
Sempre nello stesso articolo del principale giornale economico italiano sottolinea: “il ritorno di immagine è garantito, soprattutto grazie alle riprese tv diffuse in tutto il mondo: pensate al Monte Bianco e a Courmayeur; alla Valtellina e al Mortirolo. Ai passaggi In Trentino a San Martino di Castrozza e in Alto Adige ad Anterselva in Val Pusteria. Zone di rara bellezza”. Anche la stessa Ravenna viene citata tra le città d’arte e di cultura, “che in diretta tv entrano nelle case di tutto il mondo”.
Resta comunque difficile calcolare un esatto ritorno dell’investimento, che sicuramente farà storcere il naso ad alcuni, specialmente considerata la crisi pandemica. La corsa rosa porta con sè un notevole indotto, che però non è semplice quantificare, anche perché bisognerà anche stare attenti a possibili assembramenti di tifosi in occasione del ritrovo di partenza della tappa.