In occasione della mostra “Cervia nella Mariegola delle Romagne: vele al terzo della vecchia marineria”, in programma fino a martedì 31 agosto

Fino a martedì 31 agosto, a “MUSA”, sarà possibile visitare la mostra sulla tradizione del mare e della marineria. L’esposizione, infatti, è dedicata alle antiche barche cervesi facenti parte della flotta della “Mariegola delle Romagne”.

“MUSA” vuole così valorizzare il profondo antico legame della città con il mare che, oltre a fornire la “materia prima” nel processo della produzione del sale, era anche la principale via di commercio del prezioso “oro bianco”.

La mostra, illustrando le antiche barche del paese, svela un mondo magico, affascinante, ancora attivo e vivace. Le imbarcazioni veleggiano, infatti, in varie manifestazioni prestigiose, fra le quali “La rotta del Sale”, rievocazione storica delle antiche rotte di commercio in cui il sale prodotto nelle saline di Cervia veniva prima trasportato e poi scaricato nei magazzini veneziani dedicati all’oro bianco cervese, in attesa di essere avviato alla distribuzione commerciale. Le barche da lavoro e al terzo della tenza cervese sono dieci, ossia “Assunta”; “Carlina”; “Caporale Leone”; “Delfino”; “Maria”; “Mario Lanza”; “Tre Fratelli”; “Tre Sorelle”; “Vanessa” e “Ventifà”, spiega una nota.

Nei martedì di agosto (il 17, il 24 e il 31), dalle 21, gli uomini di mare, custodi dei saperi dell’antica tinteggiatura delle vele, saranno protagonisti della iniziativa “MUSA incontra la marineria cervese”, volta a proporre laboratori per bambini e adulti di pittura delle vele con i tipici colori “ocri” ricavati da terre ed elementi della natura. Le vele, infatti, venivano dipinte con colori ottenuti mescolando le terre con acqua e un legante, poi distribuito con una spugna sui disegni, prosegue la nota.

Pittura e simbologia delle vele è uno dei temi più suggestivi della marineria tradizionale, dato che le vele al terzo colorate e decorate hanno dato vita ad una sorta di “araldica del mare”. Dipingere questi oggetti atti alla navigazione è un’usanza antichissima, diventata poi una forma di espressione artistica popolare. Per lungo tempo, infatti, le vele a forma di trapezio furono colorate con le caratteristiche tinte ocra delle terre naturali (giallo, arancione e rosso), colori che garantivano una grande visibilità in mare, continua la nota.

Disegni e simboli inseriti sulle vele contraddistinguevano le varie famiglie dei marinati cosicché le donne dalla riva potevano facilmente individuare la posizione in mare dei mariti e dei figli. Ancora oggi, passeggiando verso il mare lungo la via Nazario Sauro, è possibile ammirare sui muri delle case formelle in ceramica che riproducono le caratteristiche vele dei marinai che popolavano il borgo, conclude la nota.