Il Presidente dell'Unione della Romagna faentina, Massimo Isola

I Comuni dell’Unione aderiscono all’iniziativa promossa dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra

Anche i comuni dell’Unione della Romagna faentina aderiscono all’iniziativa ‘Stop alle bombe sui civili’, iniziativa promossa dall’ANVCG, l’associazione nazionale vittime civili di guerra.

Decine di migliaia le persone che ogni anno perdono la vita o rimangono mutilate. Larga parte delle vittime sono civili, il target principale della violenza dei conflitti armati, con una proporzione che attualmente si aggira intorno l’80%, secondo i report di associazioni che monitorano le conseguenze dei conflitti.

Questa esigenza sta diventando sempre più pressante ed è sempre più urgente individuare mezzi per ridurre danni causati dai bombardamenti. Molte organizzazioni hanno dato vita a una rete internazionale, la INEV, International network on explosiveweapons, che ha lanciato la campagna ‘Stop bombingtown and cities’ per tentare di ridurre le sofferenze prodotte dai bombardamenti sui centri abitati.

L’associazione Vittime civili di guerra che tra l’altro promuove il rispetto dei diritti umani delle popolazioni civili in conseguenza di guerre e conflitti armati, ha aderito a questa campagna e la sta promuovendo in Italia con lo slogan ‘Stop alle bombe sui civili’.

La campagna italiana è stata lanciata per la prima volta dall’ANVCG nel 2018 e le sedi territoriali da allora hanno organizzato punti informativi nelle piazze italiane per diffondere materiale e informazioni sulla campagna. 

Domani, 1° febbraio 2022, Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, alle 15.30, è in programma un evento nella sede nazionale dell’Anci a Roma dal titolo ‘Il ruolo degli enti locali per una concreta attuazione della legge del 25 gennaio 2017 n. 9 secondo l’articolo 2’.

“Il dramma di quelli che minimizzando vengono definiti ‘danni collaterali’ nel corso dei conflitti, guerre civili e atti terroristici -spiega il presidente dell’Unione Massimo Isola– è uno degli aspetti meno noti e forse meno riportati dai media. Al centro c’è sempre la persona, donne, uomini e bambini che, pur non partecipando attivamente a eventuali scontri, rimangono vittime della ferocia di altri. In questi casi c’è chi perde la vita e chi invece rimane segnato per sempre. Proprio in questi giorni l’immagine di quel padre mutilato che si regge su una stampella e gioca con il figlio nato senza arti inferiori e superiori per una malformazione causata dall’assunzione di farmaci dalla madre colpita durante la guerra dal gas nervino in Siria, laddove ce ne fosse stato bisogno, ci ha ricordato la drammaticità degli effetti dei conflitti sulla popolazione civile, non direttamente coinvolta in guerre di potere ma, poi sono quelli che subiscono le conseguenze più pesanti. Senza dimenticare poi che i luoghi, strutture sanitarie o servizi logistici indispensabili alla popolazione, colpiti da bombardamenti o al centro di conflitti, rimangono inutilizzabili per anni prima di essere bonificati e ricostruiti. In ultimo non si può non pensare alle conseguenze indirette dei conflitti in determinate zone del pianeta che spingono le popolazioni ad abbandonare i loro paesi alla ricerca di luoghi dove poter vivere in pace. È per questo che con forza e convinzione, come Unione dei comuni, aderiamo a questa importantissima iniziativa di civiltà”.