
“All’inferno e ritorno, per la nostra rinascita sociale ed economica”. Durante l’incontro all’autore saranno posti anche alcuni quesiti di grande interesse per il nostro territorio
Oggi, lunedì 14 marzo dalle ore 17.30 alle ore 19.00 presso la Sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ravenna, si terrà l’incontro pubblico con il Prof. Carlo Cottarelli durante il quale sarà presentato il suo ultimo libro “All’inferno e ritorno, per la nostra rinascita sociale ed economica”.
Attuale Direttore dell’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani e già Direttore del Fondo Monetario Internazionale, all’autore saranno posti anche alcuni quesiti di grande interesse per il nostro territorio sui temi dell’Oil & Gas e delle estrazioni, sulla Direttiva Bolkestein e le concessioni balneari.
Gestiranno il tavolo e porranno le domande al Prof. Carlo Cottarelli i soci di Assoraro: Marco Della Ratta, Elisa Petroni e Paolo Guerra.
“All’inferno e ritorno, per la nostra rinascita sociale ed economica”
Se dedicassimo un minimo del nostro tempo ad analizzare quanto accaduto in questi ultimi due anni, dall’inizio della pandemia ad oggi, poco prima del conflitto in Ucraina, potremmo comprendere che talvolta le scelte fatte dai politici o sono dettate da una scarsa preparazione (o scarsa considerazione dei dati oggettivi), oppure hanno il solo obbiettivo di ricercare un consenso personale da anteporre all’interesse del Paese.
Ad esempio, sapere che nel marzo del 2020 il governo stanziò 606 milioni di Euro per realizzare 3.500 nuovi posti in terapia intensiva e 54 milioni per 300 posti in unità mobili. E tenere presente che, per svariati motivi, all’inizio della seconda ondata del Covid 19, ne furono realizzati solo 1.279. Ed ancora, se guardiamo il comportamento di alcune imprese italiane, l’ufficio parlamentare di bilancio scoprì che il 25% di quelle che avevano richiesto la cassa integrazione per i loro dipendenti, non aveva affatto subito un calo del fatturato. Parlando di giovani e di opportunità, è noto a tutti che la spesa per l’istruzione si è ridotta dal 4,5% al 3,8% del Pil dal 2007 al 2018? Ad inizio pandemia, l’Italia destinava solo il 7,9% della spesa pubblica totale al capitolo dell’istruzione, contro la media europea del 10,2% classificandosi ultima fra tutti i Paesi UE. Sempre riferendosi alle opportunità di crescita per i giovani, attribuendo grande importanza alla frequentazione delle scuole dell’infanzia, lo sapete che nell’anno scolastico 2017-2018 erano disponibili solamente 355.000 posti (di cui metà pubblici e metà privati), con il 24,7% di copertura, molto al di sotto del 33% raccomandato dalla UE? E che, in ambito universitario, siamo ultimi in UE con una spesa dello 0,3% sul Pil che corrisponde a meno della metà della media europea?
