
In programma fino a domenica, nel “Superstudio Maxi”, nell’ambito di “MIA fair – Milan image art fair”, l’esposizione si intitola “Uno sguardo gentile, fotografie di Marisa Rastellini”
Nell’ambito di “MIA fair – Milan image art fair”, la più importante e prestigiosa fiera italiana della fotografia, in programma da ieri, giovedì 28 aprile, a dopodomani, domenica 1 maggio, nel “Superstudio Maxi” di Milano, per celebrare il proprio decennale, “Mondadori portfolio”, agenzia fotografica del gruppo “Mondadori”, propone “Uno sguardo gentile, fotografie di Marisa Rastellini”, una mostra monografica dedicata all’artista romana. La Rastellini, raffinata autrice attiva tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta per i magazine “Grazia” ed “Epoca”, coi suoi straordinari scatti, ha immortalato attori e personaggi della letteratura e della cultura italiana. Per la prima volta, le sue foto saranno esposte al grande pubblico, in una mostra curata dalla ravennate Maria Vittoria Baravelli.
Dopo un lungo e meticoloso lavoro di ricerca negli archivi della “Mondadori”, le opere dell’autrice diventano, finalmente, fruibili grazie ad un percorso che documenta perfettamente lo spirito del tempo da lei vissuto; molto ben rappresentato nei suoi ritratti di attori e di personaggi della letteratura e della cultura italiana, oltre ai numerosi reportage di moda.
Curata, appunto, dalla ravennate Maria Vittoria Baravelli, la mostra, realizzata col supporto di “Cassina e Flos”, eccellenze italiane nel mondo che arricchiranno l’allestimento con alcuni pezzi iconici di design, ricostruisce l’universo della Rastellini, delineando il ritratto di un’artista schiva e delicata che, attraverso il suo obiettivo, ha saputo immortalare, con sguardo profondo, personaggi come Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Virna Lisi, Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Valentino Garavani.
Elisabetta de Simone, executive manager di “Mondadori portfolio”, in merito all’esposizione intitolata “Uno sguardo gentile, fotografie di Marisa Rastellini”, si è così espressa: “Con questa mostra/evento celebriamo i nostri primi dieci anni di attività, un percorso significativo durante il quale, attraverso un lavoro di recupero di stampe, di negativi originali, di fotocolor e di diapositive custoditi nell’immenso archivio storico dell’editore, sono stati riportati alla ribalta nomi di grande fama come Mario De Biasi, Giorgio Lotti, Angelo Cozzi, Sergio De Grande, e moltissimi altri autori che, negli ultimi sessant’anni, hanno raccontato, attraverso i loro scatti, la storia del nostro Paese”, ha concluso la de Simone.
Maria Vittoria Baravelli, la curatrice romagnola della mostra, invece, ha così commentato: “Gli archivi sono cartografie da navigare, terre da esplorare. In un orizzonte in cui il digitale prospera in tutti gli ambienti, gli archivi riescono ancora, attraverso le buste, i provini, i cassetti e i negativi, a rimanere fermamente impressi nel reale. Per questo, riscoprire Marisa Rastellini è così importante, una fotografa romana degli anni Sessanta di cui non sappiamo quasi nulla. Conosciamo solo il suo essere discreta e gentile, incredibilmente schiva, eppure così profonda nel registrare, attraverso i suoi occhi, i volti e i costumi del secondo Novecento italiano. Dopo oltre cinquant’anni, le fotografie dell’artista romana escono dalle buste e vedono di nuovo la luce. Noi guardiamo loro, ma sono loro a raccontare ciò che siamo stati e ciò che, con le dovute differenze, continuano ad essere”, ha concluso la ravennate.