
L’incontro, dal titolo “E sarai meco sanza fine cive. Esperienze e modelli di città” e facente parte delle “Conversazioni dantesche”, è in programma nell’auditorium di san Romualdo, sacrario di caduti, alle 17.30
Le “Conversazioni dantesche”, progetto reso possibile grazie ad una stretta collaborazione tra il centro relazioni culturali del Comune di Ravenna e il dipartimento di beni culturali dell’università di Bologna, l’istituto musicale “Verdi” di Ravenna e l’orchestra giovanile “Luigi Cherubini”, proseguono con un incontro dal titolo “E sarai meco sanza fine cive. Esperienze e modelli di città”. Martedì 25 ottobre, infatti, all’auditorium di san Romualdo, sacrario dei caduti, di Ravenna, alle 17.30, suor Anastasia del monastero ravennate delle Carmelitane, profonda conoscitrice delle scritture e delle tradizioni mistiche e contemplative, e Roberto Zancan, docente di teoria e di storia dell’architettura all’Head della città svizzera di Ginevra, uno dei maggiori centri di alta specializzazione di arte e di design d’Europa, dialogheranno intorno ai modelli, al senso di città e alla persistenza del segno religioso negli ambienti urbani, anche attraverso le assonanze tra città celeste e tra città terrena.
Il dialogo sarà introdotto dall’esecuzione di musiche di Susato, di Haendel, di Mozart e di von Weber da parte del quartetto di tromboni dell’istituto musicale “Verdi”, in un connubio di musica e di parole, di giovani creativi e di esperti studiosi, di pubblico e di autori.
A partire da un tema molto presente nella scrittura dantesca, qual è la città nei suoi aspetti politici, filosofici e teologici, si approda ai nodi nevralgici della riflessione contemporanea, questo anche per essere uno strumento utile al percorso che il territorio sta compiendo attraverso l’elaborazione del “Pug”, il “Piano urbanistico generale”. Così, dopo avere approfondito i temi propri del pensiero urbanistico e delle categorie di riferimento del pensiero della città durante il primo incontro, e dopo aver calato nel concreto della definizione degli spazi gli assunti delle politiche e delle norme atte a garantire sicurezza e vivibilità nell’incontro successivo, si entra nel cuore della riflessione sia attraverso un accostamento tra l’insieme delle aspettative e delle necessità proprio delle comunità, sia attraverso la realizzazione di esse nella progettazione puntuale, dunque andando a unire la relazione tra “civitas”, ossia la città degli uomini, e “urbs”, la città di pietra, come percorso dalla dimensione desiderante alla sua forma.
Ravenna incontra, così, Dante nei simboli e nelle metafore di una scrittura immensa, attraverso lo sguardo di studiosi, di esperti e di artisti, con studenti e cittadini che si ritrovano nell’intreccio tra un testo inesauribile come la “Commedia”, e con lettori contemporanei che provengono dalle più differenti discipline, lungo le rotte che determinano la contemporaneità e l’interrogarsi dell’essere umano su di essa.