
In programma al Moog slow bar, alle 18, e parte dell’iniziativa curata da Ivano Mazzani, sarà protagonista Manuel Bravi, fotografo, che presenterà un intervento dal titolo “Il ritratto: una cura per l’ottimismo”
Nella giornata di dopodomani, sabato 12 novembre al Moog slow bar, di Ravenna, alle 18, è in programma il terzo incontro della rassegna dal titolo “I sabati del Moog”, curata da Ivano Mazzani.
Manuel Bravi, fotografo, col suo intervento intitolato “Il ritratto: una cura per l’ottimismo”, tratterà il tema del ritratto e spiegherà l’approccio usato in alcuni progetti fotografici il cui scopo è stato lo sviluppare empatia ed evadere dalla solitudine, configurandosi come un aiuto in tempi bui per alimentare l’ottimismo.
Un ritratto è molto più di una fotografia, è un flusso catartico tra i soggetti coinvolti, un modo per creare un legame momentaneo che può durare nel tempo, sincero e libero da costrizioni. Un ritratto può, tuttavia, essere anche rivolto verso se stessi, come un fascio di luce che scava dentro per studiarsi e per arrivare a nuove consapevolezze. Qual è l’interpretazione individuale di chi scatta una fotografia, e che cosa può imparare da questa esperienza? Può esser parte di un percorso personale di crescita? Da queste premesse, l’autore inizierà l’incontro in programma dopodomani, sabato 12 novembre, al Moog slow bar di Ravenna
Di seguito, una breve descrizione di Manuel Bravi, protagonista dell’evento parte delle rassegna intitolata “I sabati del Moog”:
- nato a Ravenna, Manuel completa la sua formazione a Venezia, alla scuola internazionale di grafica dove, durante un workshop, rimane affascinato dal mondo della post-produzione fotografica. Decide, quindi, di trasferirsi a Milano, città in cui inizia la sua carriera nel mondo del fotoritocco in ambito commerciale, collaborando con diversi studi per brand legati all’alta moda e all’editoria. L’approccio tecnico al mondo della fotografia fa sì che la curiosità sfoci nella sperimentazione in prima persona, realizzando i primi set di stampo surreale. Nel tempo, la crescita e la consapevolezza lo spingono alla ricerca di un proprio stile legato alla sperimentazione dell’illuminazione e del movimento dei corpi. Nel 2018, torna a Ravenna, dove inizia a lavorare come grafico creativo, pur proseguendo la sua attività fotografica