Alcune considerazioni in attesa della partenza dei lavori

“Il Porto di Ravenna è in una fase in cui i lavori progettati devono ancora partire. Quindi per giudicare o eventualmente ‘aggiustare’ eventuali situazioni errate non si può che aspettare”. Questo il commento di Marco Maiolini, capolista della Lista Ambiente e Territorio con Maiolini che propone alcune considerazioni.

“Rispetto cinque anni fa, le lotte di associazioni ambientaliste, e le nostre richieste in Consiglio Comunale, insieme a quelle di altre forze politiche sensibili al tema, hanno prodotto alcuni risultanti importanti.

Parlare di innovazioni come l’elettrificazione delle banchine e di Eco-draghe, se inizialmente era quasi un tabù, oggi è una possibilità concreta su cui lavorare. Se ancora si stanno ricercando dei finanziamenti per elettrificare le banchine commerciali, si sono individuati e quindi si partirà con l’elettrificazione della banchine della nuova stazione marittima destinata alle navi da crociera di Porto Corsini. Questo permetterà ai natanti in sosta di poter spegnere i motori e quindi di non bruciare gasolio per poter alimentare i generatori, con un concreto beneficio di turisti ed abitanti del posto. 

Abbiamo quindi appreso dai giornali locali di circa un anno fa, che partirà anche la sperimentazione di un eco-dragaggio dei fondali tramite una draga realizzata in collaborazione tra Fincantieri ed Decomar. Questo sistema prevede l’asportazione di sedimenti senza contatto con il fondale, grazie ad un sistema particolare, ma soprattutto permetterà di riutilizzare quasi totalmente il materiale prelevato in un’ottica di economia circolare, evitando il passaggio in casse di colmata. Ovviamente questo sistema sarà fondamentale per la sostenibilità e il mantenimento dei fondali del Candiano.

Il Presidente Rossi poi, qualche mese fa, ci ha rassicurato anche sull’impegno da parte dell’ADSP, di lavorare per la futura realizzazione di un impianto di trattamento dei sedimenti. Anche questa era una nostra richiesta, importante per i lavori di approfondimento, visto che sarebbe non sostenibile continuare a ragionale con l’ottica di prevedere altre casse di colmata, già pesantemente presenti nel nostro territorio.

Abbiamo qualche dubbio sulla possibilità di approfondire fino a 14,50 m, ma saremo ovviamente disposti a dialogare quando si arriverà a quel punto. Noi non abbiamo mai guardato al porto di Trieste come reale competitor, perché sappiamo che grazie alle sue caratteristiche geografiche, ha dei vantaggi indiscutibili. Dobbiamo continuare a ritagliarci i nostri spazi puntando ad una diversificazione, che va dal mercato delle rinfuse, ai container, ai liquidi alimentari e non, alle merci povere e ai sottoprodotti. Questo tipo di mercato è sostenibile con la profondità di 12,50 m, che però deve essere costantemente assicurata.

Chiediamo una maggior attenzione alle infrastrutture di servizio per chi frequenta il porto per lavoro, in particolare per gli autotrasportatori, spesso costretti a sostare, e pernottare, dopo ore di viaggio in piazzali privi dei minimi confort, e di servizi igenici.

Infine teniamo a ribadire che per noi è fondamentale da parte del Comune consolidare o anche rafforzare, la partecipazione pubblica al Porto Intermodale Sapir, azienda che, come da statuto contribuisce ad occupare decine di uomini e donne del nostro territorio, e distribuisce utili importanti all’ amministrazione stessa”.