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“Le scuole a tutti i livelli, la sanità e i servizi devono tornare ad essere gratuiti, efficienti e universali e di supporto verso le famiglie e le donne”

“Ci occupiamo spesso delle tematiche che riguardano il mondo del lavoro.

Abbiamo  portato la nostra condanna verso il liberismo imperante che in nome del massimo profitto ha creato sfruttamento, precarietà, tagli alla sicurezza e alla salute” esordisce Gianfranco Santini candidato sindaco per Potere al Popolo.

“Abbiamo sempre parlato di lavoratori e giovani chiaramente in senso generale .

Ora vogliamo fare però, una nostra riflessione specifica sul lavoro femminile” continua Santini.

“L’Eurispes definì le lavoratrici nel 2000 le ‘acrobate’, perennemente in bilico tra lavoro e cura familiare. Sempre nei dati Eurispes si rivela come fossero soprattutto le donne a lavorare part-time, ad utilizzare i congedi, a ridimensionare percorsi lavorativi già penalizzati da retribuzioni più basse (con una differenza in busta paga secondo i dati Eurostat del 23,7%) e minori opportunità di carriera.

La pandemia poi, nella quale siamo immersi da oramai 2 anni ha avuto e sta avendo un peso insostenibile proprio per le donne- continua il candidato sindaco per Potere al Popolo -. Qui la somma di lavoro salariato e lavoro di cura, nel momento in cui, con lo ‘smart working’, il primo è precipitato negli spazi del secondo, ha reso la vita quotidiana di milioni di donne un inferno.

Chi comanda – continua Santini – ha ritenuto che, lavorando a casa, le donne potessero contemporaneamente far sportello e cucinare, conference call e rassettare, etc.

E questa è la situazione per le lavoratrici che un lavoro ancora ce l’hanno.

Guardate questi dati:

Nel mese di dicembre 2020 l’Istat ha certificato una flessione complessiva dei posti di lavoro dello 0,4% rispetto al mese di novembre, che significa: 101 mila occupati in meno, ma il 98% dei posti di lavoro persi era di donne, 99mila unità. Se allarghiamo lo sguardo a tutto il 2020 la situazione non migliora: su 440 mila posti di lavoro persi, 312 mila coinvolgono l’occupazione femminile che è già del 20% più bassa rispetto a quella degli uomini. Eppure in Italia il 51% della popolazione è donna e in media le donne sono più istruite degli uomini(il divario è del 12,2% a loro favore, il 26,5% ha un impiego di livello inferiore rispetto al suo livello di istruzione).

È fin troppo evidente che, al di là delle belle parole e dei pronunciamenti la parità di genere, nel lavoro e nella società, non è una priorità, anzi- sostiene Santini -. Il liberismo lavora per farci tornare indietro di decenni, con percentuali di disoccupazione femminile altissime e nessun tipo di assistenza per chi lavora.

Nella nostra idea di società ciò non è accettabile. 

La lotta contro la precarietà e lo sfruttamento di tutti e tutte, è uno dei nostri patrimoni politici.

Ma dobbiamo lottare perché anche il welfare ritorni ad essere centrale: le scuole a tutti i livelli (dagli asili all’università), la sanità e i servizi devono tornare ad essere gratuiti, efficienti e universali e di supporto verso le famiglie e le donne.

L’azione del Comune deve percorrere con decisione questa strada.

Cominciamo con più scuole dell’infanzia pubbliche (e ribadiamo basta convenzioni con i  privati) e più fondi e aiuti in sostegno alle famiglie in difficoltà e a quelle dei giovani”.