
“Mettere a fuoco alcune questioni che riguardano direttamente i cittadini”
Silvia Sirri e Roberto Fagnani, candidati alle elezioni amministrative per la Lista Ravenna in Campo, lanciano le loro proposte su Edilizia Sociale e Housing Sociale.
“La competizione elettorale del 3 e 4 ottobre – scrivono in una nota – deve essere utile a mettere a fuoco alcune questioni che riguardano direttamente i cittadini che hanno più necessità di essere affiancati per avere delle soluzioni ai loro problemi di ogni giorno. La questione della edilizia sociale riguarda molte famiglie dare progressivamente una soluzione al loro problema della casa diventa una responsabilità politica che coinvolge direttamente l’amministrazione comunale.
Comprendiamo bene che le risposte devono avere il tempo per essere realizzate ma il tempo non può essere un alibi. A fronte di una sempre maggiore richiesta di alloggi sociali, prevalentemente destinati alla locazione a canone calmierato, in questi anni la risposta è stata debole e insufficiente. Sono mancate le risorse economiche pubbliche, nell’ultimo periodo anche a causa della pandemia, che in passato hanno permesso di dare una seppur minima risposta con la realizzazione di alloggi sociali finalizzati alla locazione a canone calmierato. A fronte di una sempre maggior riduzione del reddito dei nuclei famigliari l’esigenza dell’affitto a canone calmierato è diventata oggi una esigenza da cui non si può prescindere.
Vorremo far rilevare che i cittadini che hanno necessità di un alloggio si trovano ad affrontare le seguenti problematiche:
– lunghe liste di attesa per l’accesso in un alloggio ERP (ACER) con scarsa possibilità di accedervi in tempi relativamente brevi;
– difficoltà a trovare un alloggio sul libero mercato a canone compatibile con la situazione reddituale;
– difficoltà a ottenere sul libero mercato un alloggio in assenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e con un ampio reddito;
– nuclei famigliari che non hanno i requisiti per un alloggio ERP (ACER) ma non possiedono un reddito da poter pagare un canone a libero mercato.
Vi è Poi una domanda che mi preoccupa molto sul versante sociale ed è quella di cosa potrà succedere con lo sblocco degli affitti?
Riteniamo che sia sufficiente evitare le controversie giudiziarie tra inquilini e proprietari di immobili attraverso la procedura conciliativa?
Noi pensiamo che ciò lo sarà solo per una minima parte di “processi” in atto
COME PROVARE A RISPONDERE POSITIVAMENTE ALLA QUESTIONE “CASA”
Per molti anni si è sottovalutato il problema in quanto lo si era ritenuto risolto.
La grave crisi economica prima e la Pandemia dopo ha evidenziato come invece il problema era solo provvisoriamente messo in disparte per poi ripresentarsi in tutta la sua gravità.
Sulla morosità incolpevole si sta cercando di porre rimedio con risorse messe a disposizione dal pubblico ma non sempre sono sufficienti.
Annualmente sono utilizzate enormi risorse economiche dalle amministrazioni pubbliche per l’emergenza abitativa ma che servono solo per tamponare senza una vera e propria programmazione sul domani.
Perché allora non avviare un “progetto pilota” che abbia come obbiettivo investimenti che producano risultati certi e duraturi realizzando alloggi di piccola dimensione, in quanto dovranno essere utilizzati per periodi ridotti, con la presenza di spazi comuni per garantire l’integrazione fra i partecipanti al progetto con attività che possano riguardare la manutenzione dei giardini o la pulizia delle scale ecc. ma soprattutto progettati per una eventuale rimodulazione a costi ridottissimi per l’utilizzo successivo all’emergenza.
Occorrerebbe investire in un progetto che preveda un numero di alloggi, almeno di 30/50 unità, sufficienti a garantire l’emergenza per un periodo di 12/24 mesi per poi utilizzare una rotazione con altri nuclei famigliari.
La permanenza delle persone negli alloggi dovrebbe essere affiancata da una equipe di operatori che favoriscono l’inserimento e l’integrazione nella vita sociale e lavorativa riuscendo successivamente e in via autonoma a risolvere il problema abitativo.
COME REALIZZARE IL PROGETTO
Servono quattro elementi base l’Amministrazione comunale, la Cooperazione Edilizia, la Cooperazione Sociale e il Credito finanziario.
1. Il Comune dovrebbe mettere a disposizione l’area a costo zero;
2. La Cooperazione Edilizia dovrà svolgere il ruolo di progettazione e realizzazione dell’intervento;
3. La Cooperazione Sociale dovrà seguire il progetto di supporto per l’integrazione nella vita sociale e lavorativa;
4. Dal punto di vista finanziario occorrerebbe una Fondazione o Istituti di credito che siano disponibili a investire nel progetto sociale.
Noi crediamo che le forze politiche di maggioranza e di opposizione debbano mettere a fuoco idee e progetti che vadano oltre le quotidiane polemiche e trovino spazi comuni per rispondere alle attese dei cittadini, soprattutto quando le difficoltà rendono la vita difficile e a volte costruiscono muri invalicabili”.
Il nostro impegno in politica è per contribuire ad abbattere i muri invalicabili.