Strappo a sorpresa sul nome di Ancisi tra FdI, Lega e Viva Ravenna in contrapposizione a Forza Italia e Lista per Ravenna

Nel Consiglio comunale in cui Ravenna dà il via libera al progetto del rigassificatore, la sorpresa arriva invece nell’elezione del vicepresidente. Il rinnovo si è fatto necessario dopo le dimissioni da presidente di Ouidad Bakkali, eletta alla Camera dei Deputati. Eletto il nuovo presidente, che sarà Massimo Cameliani (PD), infatti, le opposizioni cittadine si sono spaccate sulla nomina del vice presidente, che spetta appunto alle minoranze.

Fratelli d’Italia, Lega e Viva Ravenna, che nel voto di inizio legislatura avevano sostenuto Alvaro Ancisi, hanno invece scelto di sostenere il leghista Nicola Rolando. Da qui la spaccatura con Lista per Ravenna e Forza Italia, rimasti fedeli al candidato che a quanto pare era stato concordato anche con la maggioranza durante l’elezione di Ouidad Bakkali.

In una nota Alberto Ancarani (FI) accusa i compagni di opposizione di essere “completamente al guinzaglio di quella lista civica che annunciava di arrivare al ballottaggio con De Pascale, finendo per rischiare di non eleggere un consigliere”.

Questo in risposta invece alle dichiarazioni di Alberto Ferrero (FdI) che aveva dichiarato: “Durante il Consiglio comunale di oggi, 18 ottobre, è avvenuto un fatto estremamente grave che mina dalle fondamenta il rapporto pesi e contrappesi fra la maggioranza e l’opposizione. Il ruolo di Vice Presidente, da statuto di spettanza dell’opposizione, qualora il Presidente, come in questo caso, indicato dalla maggioranza, è stato votato ed eletto anche esso dalla maggioranza col solo voto di Forza Italia. Forse adesso finalmente si è chiarito chi è realmente alternativa al sistema di potere che da decenni governa Ravenna con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Ancarani nella sua risposta entra nel dettaglio descrivendo l’accordo tra gentiluomini che, a suo dire, tutta l’opposizione, al di fuori della Pigna di Veronica Verlicchi, aveva sottoscritto, alla luce del sole, con la maggioranza. In sintesi, tutta l’opposizione, esclusa ovviamente La Pigna, aveva accettato di votare Ouidad Bakkali come presidente, ricevendo in cambio tre cariche importanti oltre a quella di Vice Presidente del Consiglio Comunale: quella di Presidente della Commissione Affari istituzionali, andata a FdI, quella di Presidente della Commissione Bilancio, andata alla Lega, e quella di Presidente della Commissione Turismo, andata a Viva Ravenna con l’ex candidato Sindaco Donati.

A Lista per Ravenna con Alvaro Ancisi la vice presidenza, mentre, sottolinea Ancarani, “Forza Italia-PrimaveRA Ravenna, che aderisce all’accordo, non prende nulla, ma ritiene che il bene dell’opposizione di avere più ruoli di quanti la maggioranza potrebbe assegnarne, venga prima dell’interesse dei singoli”.

Nell’elezione di ieri, accusa Ancarani, “per ragioni spiegabili solo con la frustrazione politica di chi non sa quanto sia complesso stare per una intera legislatura sempre seduti ai banchi dell’opposizione a dire no perdendo sempre in ogni voto, dopo essersi portati a casa il malloppo dei ruoli avuti grazie all’accordo precedente, i colleghi dei gruppi FDI, Lega e Viva Ravenna, decidono di violare il patto fra gentiluomini di inizio mandato non votando a favore di Cameliani, ma astenendosi. Poi, quando arriva il momento di votare per il vicepresidente, anzichè procedere a sostenere il collega Ancisi, confermandolo nel ruolo che gli spettava sulla base dell’accordo di cui sopra, decidono di contrapporgli il nome di Rolando. La maggioranza, evidentemente, ha deciso di non rendere pane per focaccia a chi violava il patto e di confermare lo stesso voto che aveva dato un anno fa, in questo dimostrando oggettivamente di tenere fede, almeno in questo caso, alla parola data in precedenza a tutti i gruppi”.

Ancarani rivendica di essere rimasto coerente al patto di inizio legislatura e respinge le accuse di Ferrero: “Mi tocca leggere che sarei daccordo col PD perchè il PD ha deciso di votare la stessa persona frutto dell’accordo grazie al quale i colleghi che oggi fanno gli indignati portano a casa cospicui gettoni dalle presidenze delle commissioni che hanno avuto grazie al voto del PD, mentre io dovrei passare per quello “in combutta” con la maggioranza semplicemente perchè ho tenuto la schiena dritta evitando che la mia reputazione venga infangata dalla violazione di un patto fra gentiluomini”.

“Fa poi sorridere che – aggiunge Ancarani –, proprio quattro giorni dopo l’elezione del Presidente del Senato con i voti determinanti degli avversari, gli stessi appartenenti al partito del Presidente del Senato, che avevano inneggiato ai valori del “saper far politica” facciano gli indignati nel momento in cui accade la stessa cosa a livello locale, peraltro, non certo per scelta del sottoscritto”.

Il clima all’interno dell’opposizione torna quindi caldo quasi come in campagna elettorale, quando gli avversari di De Pascale si presentarono divisi con diversi candidati: “Dopo la campagna elettorale delle amministrative – conclude Ancarani – Forza Italia-PrimaveRA Ravenna, ferma restando la netta opposizione alla maggioranza De Pascale, aveva deciso per carità di patria di abbassare i toni mediatici nei confronti della dabbenaggine politica e degli episodi spesso imbarazzanti di cui si rendevano protagonisti alcuni esponenti dell’opposizione locale. Alla luce del comunicato delirante di ieri è evidente che sono venuti meno i motivi per proseguire in detta moratoria”.