
“All’Abbondanza” di Bagnacavallo incontro seminariale sulle cure primarie
Una grande e qualificata partecipazione di amministratori, operatori e volontari è stata registrata ieri al centro sociale “All’Abbondanza” di Bagnacavallo in occasione dell’incontro seminariale “L’impegno del terzo settore nelle cure primarie per la salute dei cittadini nel loro territorio”. L’incontro, organizzato dal Forum permanente del terzo settore di Ravenna, è stato presieduto da Adriana Tabanelli, presidente del centro sociale “All’Abbondanza”, e Idio Antonelli, portavoce del Forum permanente del terzo settore.
Sono intervenuti: Laura Rossi, sindaco di Bagnacavallo; Emanuela Giangrandi, presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria; Enrico Flisi, viceportavoce del Forum del terzo settore; Pierluigi Giacomoni, responsabile del Progetto Fegato Grasso Bagnacavallo; Stefano Falcinelli, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Ravenna; Marisa Bianchin, direttore del Distretto sanitario di Lugo; Manlio Spada, direttore Cure primarie del Distretto sanitario di Lugo; Elisabetta Rimini, responsabile del Servizio assistenza infermieristica territoriale Ausl; Carla Golfieri, responsabile dei Servizi sociali Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata la forte presenza dei servizi e del volontariato nel territorio della Bassa Romagna e si è ribadita la necessità di lavorare sempre più in sinergia tra le varie parti.
Il Forum permanente del terzo settore ha poi spiegato i suoi quattro principali obiettivi: lavorare per fare in modo che non si mandino più i codici bianchi in Pronto soccorso, ma li si curi ambulatorialmente o a domicilio; effettuare un’azione proattiva sui malati cronici (affetti ad esempio da diabete o ipertensione arteriosa), non attendendo cioè le fasi acute delle loro malattie, ma dando vita a programmi di interventi con chiamate regolari dei pazienti; realizzare azioni preventive nel campo della salute, un esempio per tutti è il Progetto Fegato Grasso di Bagnacavallo, promuovendo anche stili di vita salutari incentrati su giusta alimentazione, movimento, astensione dal fumo ecc.; «aiutare chi aiuta», fare cioè in modo che professionisti e istituzioni quando si approcciano ai malati siano sempre più consapevoli della necessità di coinvolgere e rafforzare la rete che li circonda, costituita in genere da familiari e volontari.