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La risposta grazie allo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’IRST di Meldola in collaborazione con professori dell’Università di Bologna.

Un gruppo di ricercatori dell’IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori (IRST) “Dino Amadori” di Meldola in collaborazione con professori dell’Università di Bologna si sono messi all’opera per scoprire se i valori di temperatura corporea ottenuti con sistemi ad infrarossi fuori da centri commerciali, ospedali, scuole, aeroporti, stazioni, siano veritieri o meno.

L’Ingegnere Filippo Piccinini, coordinatore dello studio ha affermato: “Abbiamo appena pubblicato un importante articolo scientifico dove abbiamo dimostrato che se durante la misurazione della temperatura corporea con sistemi portatili ad infrarossi non si tiene conto di alcuni importanti fattori quali distanza fronte-dispositivo, inclinazione dello strumento, luce dell’ambiente, i valori di temperatura ottenuti sono non affidabili e spesso più bassi del valore reale”.

Durante la pandemia per il Covid-19 i dispositivi ad infrarossi senza contatto per lo screening della temperatura corporea delle persone sono stati abbondantemente utilizzati per limitare l’accesso ad edifici pubblici in base alla temperatura per via della consistente correlazione tra febbre e l’infezione da SARS-CoV-2. Quindi sottostimare la temperatura corporea potrebbe consentire a persone infette di entrare in luoghi affollati, rendendo così più probabile la diffusione del virus.

Come è stato svolto lo studio?

Nell’articolo scientifico (in allegato), utilizzando vari termometri ad infrarossi ed eseguendo diversi esperimenti per simulare tipici scenari di misurazione, i ricercatori hanno dimostrato come la stima della temperatura corporea eseguita con sistemi ad infrarossi sia fortemente influenzata da vari fattori. Ad esempio, hanno mostrato che per un numero significativo di strumenti, aumentando la distanza tra la fronte della persona ed il dispositivo di misura, il valore misurato di temperatura cala sensibilmente.

L’obiettivo principale di questo lavoro è sensibilizzare la comunità a tipici usi scorretti dei termometri ad infrarossi, nonché alle conseguenti derive nelle misurazioni della temperatura corporea. Possiamo riassumere le conclusioni dell’articolo in un elenco di importanti punti di cui tenere conto durante la misura:

  1. E’ importante conoscere la distanza di lavoro ottimale del dispositivo di misura e rispettarla. L’aumento della distanza tra fronte della persona e dispositivo generalmente si riflette in una stima più bassa della temperatura corporea della persona.
  2. E’ importante che il dispositivo sia mantenuto perpendicolare alla fronte della persona. Un elevato angolo di inclinazione si riflette in un maggiore rumore nella stima della misura.
  3. Le condizioni di luce influenzano le misurazioni e, di conseguenza, la radiazione ambientale nella sede di monitoraggio dovrebbe essere ben controllata, ad esempio utilizzando luci artificiali costanti.

Conclude l’Ing. Piccinini: “I dati ottenuti in questo lavoro possono supportare le autorità per una migliore organizzazione dei punti di monitoraggio della temperatura all’ingresso degli edifici pubblici. Inoltre, pensiamo che sensibilizzare le persone, sia dal lato operatore sia dal lato cittadino che desidera accedere ad un luogo pubblico, sia un importante passo avanti per la lotta contro il COVID-19”.

Il titolo dell’articolo scientifico é: “Reliability of Body Temperature Measurements Obtained with Contactless Infrared Point Thermometers Commonly Used during the COVID-19 Pandemic“, ed é stato pubblicato a Maggio 2021 dalla rivista SENSORS (editore MDPI).

Ing. Filippo Piccinini con alcuni dei termometri utilizzati nello studio

Allegati:

Reliability of Body Temperature Measurements Obtained with Contactless Infrared Point Thermometers Commonly Used during the COVID-19 Pandemic” – SCARICA ALLEGATO