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In questa prima fase, i destinatari, secondo le linee guida ministeriali, sono il personale di laboratorio con possibile esposizione diretta all'”Orthopoxvirus” e le persone gay, transgender e bisessuali

Nella giornata di oggi, martedì 9 agosto, in Emilia-Romagna, è iniziata la vaccinazione contro il “Monkeypox”, meglio conosciuto come vaiolo delle scimmie, pianificata sulla base delle linee guida ministeriali, inserite in una nota in cui sono fornite le indicazioni operative sulla somministrazione della prima tranche di seicento dosi di vaccino “Jynneos” (Mva-bn) che il ministero della salute ha assegnato alla nostra regione, dove i casi accertati a oggi sono 67, inviata, questa mattina, dalla direzione dell’assessorato alle politiche per la salute a tutte le aziende sanitarie del territorio. Le prime vaccinazioni saranno effettuate oggi, martedì 9 agosto, a Bologna, per poi proseguire con le altre aziende sanitarie.

In base allo scenario epidemiologico attuale, le categorie ad elevato rischio per le quali è prevista, da subito, a livello nazionale e, quindi, anche in Emilia-Romagna, l’offerta vaccinale sono due. Si va dal personale di laboratorio con possibile esposizione diretta all'”Orthopoxvirus”; alle persone gay, transgender, bisessuali e agli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (msm), identificati, possibilmente, tra coloro che afferiscono agli ambulatori Prep (Profilassi pre-esposizione)/Hiv delle unità operative di malattie infettive e ai centri hiv, eventualmente col supporto dei check-point, laddove presenti sul territorio, e degli ambulatori Ist-Malattie sessualmente trasmesse.

Gli operatori di laboratorio saranno direttamente chiamati dalle sorveglianze sanitarie aziendali; mentre, le persone che rientrano nella seconda categoria, potranno contattare gli ambulatori Prep/Hiv e i centri Hiv, coi riferimenti, aventi indicazioni suoi luoghi, sul numero di telefono e sugli orari, disponibili sul sito web www.helpaids.it. Sarà, poi, l’infettivologo la figura di riferimento per la valutazione dell’eventuale eleggibilità alla vaccinazione in base al livello di rischio identificato, come prevede la circolare del ministero della salute inviata alle Regioni. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target, come indicato nella stessa nota, potrà essere, successivamente, aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di vaccino, al momento estremamente limitata.

Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino, è prevista l’inoculazione di due dosi, solo a persone maggiorenni, e tra la prima e la seconda deve intercorrere un intervallo di almeno ventotto giorni. Per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo, è necessaria, invece, la somministrazione di una sola dose. Le sedi individuate per effettuare la somministrazione del vaccino “Jynneos”, al momento, sono le aziende sanitarie di Parma, di Modena, di Bologna e della Romagna; e saranno le stesse Ausl a definire il luogo di somministrazione, in collaborazione coi servizi di igiene e di sanità pubblica, a cui è affidata anche la vaccino-vigilanza.

Concernente alla distribuzione dei vaccini sul territorio, il piano prevede una prima consegna di seicento dosi alle aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, così distribuite:

  • Ausl di Piacenza e di Parma sessanta dosi per soggetti a rischio
  • Ausl di Reggio Emilia e di Modena cento dosi per soggetti a rischio 
  • Ausl di Bologna, di Imola e di Ferrara, duecentottanta dosi per soggetti a rischio e venti dosi per operatori di laboratori
  • Ausl della Romagna, comprendente le province di Ravenna, di Forlì-Cesena e di Rimini, ottanta dosi per soggetti a rischio e sessanta dosi per operatori di laboratori

Un’ulteriore raccomandazione, contenuta nella circolare della Regione, è quella di programmare sedute tali da garantire l’utilizzo di tutte le dosi, eventualmente ricorrendo all'”overbooking” o alle liste di riserva.

Infine, sulla base delle comunicazioni ricevute dal ministero, per la prossima tranche di vaccino saranno nuovamente stabiliti, in accordo con le Regioni e con le province autonome, come avvenuto finora, i criteri e il piano di distribuzione.