
Lo scopo è di elevare ancora la qualità dei servizi offerti ai cittadini dell’Emilia-Romagna, avendo come punti di forza multidisciplinarietà e dialogo
Mettere insieme rappresentanti di tutti i professionisti del sistema sociosanitario regionale, così da rafforzarne la collaborazione multidisciplinare e da promuoverne un costante confronto con le istituzioni. Guardando sempre allo stesso obiettivo, ossia garantire ai cittadini dell’Emilia-Romagna prestazioni di qualità e uniformi su tutto il territorio regionale. Con questo scopo nasce la cosiddetta “Consulta regionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie”, istituita dalla giunta regionale che ne ha formalizzato la nascita con una delibera approvata in questi giorni.
Un organismo di partecipazione con funzione consultiva in materia sanitaria e di integrazione sociosanitaria, di cui fanno parte, oltre agli assessori alle politiche per la salute e al welfare, e al direttore generale della direzione cura della persona, salute e welfare, undici rappresentanti dei rispettivi ordini professionali, federazioni e coordinamenti degli ordini professionali a livello regionale. La composizione, però, potrà essere, eventualmente, integrata a seguito di nuove richieste. Resterà in carica tre anni, al termine dei quali saranno nominati i nuovi componenti, e opererà a titolo gratuito, senza alcun compenso per i partecipanti e, quindi, senza alcun onere a carico del servizio sanitario e del bilancio regionale. Un “luogo” di incontro e di lavoro a cui potranno essere invitati a partecipare e ad intervenire anche altri soggetti, in relazione alla specificità delle tematiche trattate.
Tra le linee di mandato della consulta, operare nell’ottica dell’integrazione e dell’interdipendenza dei diversi profili e delle competenze professionali che concorrono all’organizzazione dei servizi assistenziali, da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio regionale; e collaborare con le istituzioni, e proporre studi e ricerche sull’attività delle diverse categorie professionali.
Per quanto riguarda i componenti della consulta, ne fanno parte, oltre, appunto, agli assessori alle politiche per la salute e al welfare, il direttore generale della direzione cura della persona, salute e welfare, un rappresentante per ognuno dei seguenti soggetti, ossia del “Cup ER”, il Comitato unitario degli ordini professionali della Regione Emilia-Romagna; dell’ordine assistenti sociali dell’Emilia-Romagna; dell’ordine dei biologi dell’Emilia-Romagna e delle Marche; dell’ordine interprovinciale dei chimici e dei fisici dell’Emilia-Romagna; della consulta degli ordini dei farmacisti della Regione dell’Emilia-Romagna; dell’ordine delle professioni infermieristiche dell’Emilia-Romagna; della federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri dell’Emilia-Romagna; del coordinamento regionale degli ordini della professione di ostetrica dell’Emilia-Romagna; dell’ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna; del “Tsrm”, il coordinamento regionale degli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica, del “Pstrp”, professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione dell’Emilia-Romagna; e la federazione regionale Emilia-Romagna ordini veterinari.
In merito alla nascita della “Consulta regionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie”, si sono espressi Raffaele Donini, assessore regionale alle politiche per la salute, e Igor Taruffi, assessore regionale al welfare, con le seguenti parole: “Per consolidare e per rafforzare il servizio sociosanitario nazionale, e per migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza ai cittadini, è indispensabile valorizzare al massimo le competenze di tutti i professionisti coinvolti. E altrettanta importanza, come anche la pandemia ha dimostrato, devono avere il dialogo costante e la stretta collaborazione tra le istituzioni e tra le rappresentanze professionali di tutti gli operatori del sistema socio-sanitario regionale. A questo duplice obiettivo guarda l’istituzione della ‘Consulta regionale’, a cui siamo arrivati grazie all’ascolto dei territori e al proficuo confronto con tutte le categorie coinvolte, che ringraziamo”, hanno concluso Donini e Taruffi.