
Il liceo scientifico di Lugo ha conferito alla giovane scomparsa il 15 giugno scorso, il diploma che la malattia non le ha concesso di ottenere. Ogni anno, su proposta del Prefetto di Ravenna, sarà organizzato un evento a lei dedicato.
Una storia speciale, quella di Nazifa Noor Ahmad, che non smette di stupire. Le tappe del percorso vissuto in Afghanistan ed in Italia, a Bagnacavallo, dove ha vissuto negli ultimi 14 anni insieme alla famiglia adottiva, sono state ricordate durante la cerimonia di consegna del diploma di maturità alla sua memoria organizzata dal padre, Roberto Faccani unitamente al dirigente scolastico del Liceo scientifico di Lugo, Giancarlo Frassineti. Un momento di pura commozione che si è chiuso con un invito, diventato una promessa, quello di istituire ogni anno una giornata dedicata al suo ricordo.
Il diploma alla memoria
Nazifa Noor Ahmad, scomparsa il 15 giugno scorso, frequentava la 5° A dell’Istituto lughese in cui sono confluiti, per assistere alla cerimonia, ex compagni, insegnanti, volontari, militari, autorità e, soprattutto, coloro che nel luglio del 2008, organizzarono il volo che dall’Afghanistan avrebbe portato Nazifa in Italia, per curarsi dal grave linfoma di Hodgkin di cui era affetta. “Ci si potrebbe chiedere che senso abbia un diploma di maturità alla memoria – ha sottolineato in apertura il padre adottivo Roberto Faccani, a fianco del dirigente scolastico del liceo, Giancarlo Frassineti. “Un titolo che non servirà né per continuare gli studi, né per il mondo del lavoro e forse non verrà neppure appeso ad una parete della casa”.
L’esempio di Nazifa
“A mio parere – ha continuato il padre adottivo – il senso c’è ed è rappresentato dall’esempio. L’esempio verso i suoi compagni di scuola e verso i suoi amici, per chi prosegue il suo cammino di vita. L’esempio non muore, continua a vivere e guida il cammino di chi resta . Nazifa ha dato l’esempio di uno studente che pur intuendo che la malattia le stava portando rapidamente via la vita, ha continuato a sperare fino all’ultimo giorno, ripassando mentalmente le lezioni nell’impossibilità di sfogliare libri o scorrere il Pc. Nonostante la morsa delle macchine – continua il ricordo del padre adottivo – Nazifa aveva la mente libera e voleva raggiungere quell’obiettivo che, fin dal giorno che giunse in Italia, si era prefissata: studiare per diventare una persona utile agli altri. Purtroppo il destino l’ha fermata ad un metro dal traguardo”.
La proposta del Prefetto di Ravenna
Per non lasciare che l’oblio inghiotta la sua storia, il Prefetto di Ravenna, Castrese de Rosa, presente alla cerimonia, ha chiesto ai sindaci del territorio dell’Unione di impegnarsi a organizzare ogni anno un evento ispirato alla storia di Nazifa. “Raramente mi è capitato di essermi emozionato così tanto – ha detto il Prefetto. “La storia di Nazifa è un esempio lampante di come si possa fare una vera inclusione che non va dimenticato”. Grazie all’intervento del sindaco e della giunta di Bagnacavallo col tramite della Prefettura, la memoria di Nazifa riceverà a breve anche una ricompensa al merito civile.